Innanzitutto titoli ridotti al minimo - quasi il minimo sindacale, nella convinzione perversa che meno si produce e meno ci si indebita e con le maestranza che pagate senza lavorare in scena - il che vuol dire che nell'isola se la prendono comoda. Comunque il Teatro Lirico di Cagliari, retto dalla coppia Orazi -Meli, lavora per critici e giornali, il dubbio ci viene anche se poi abbiamo a constatare che i turni di abbonamento sono numerosi, ben nove, e perciò al Lirico di Cagliari hanno pubblico affezionato. Quale che siano i titoli in stagione? Sembrerebbe di sì, a leggere il cartellone della stagione 2019 - che attacca a fine febbraio - dove al grande repertorio appartiene forse soltanto Tosca, e magari ci mettiamo anche Don Giovanni.
L'apertura rispolvera Gomes, Lo schiavo, per il richiamo e la gioia dei critici che accorreranno numerosi a Cagliari, come ai bei tempi quando si spendeva e spandeva con l'ausilio di una ben nota agenzia di Montecarlo famosa per gli artisti rappresentati ma anche per l'esosità degli stessi. Meli, che all'epoca reggeva il Teatro, ne sa qualcosa, forse più di Orazi.
E la chiusura con Humperdinck. E non domandate chi sia. Vi risponderemmo, comunque, che è un autore molto noto, specie per un titolo, che è poi quello che si ascolterà a Cagliari: Hansel und Gretel
Nel mezzo, titoli , d'opera (otto) e balletto ( uno, Le corsaire), che costituiranno per il pubblico (?) cagliaritano una scoperta continua.
Ma le sorprese del teatro Lirico sardo non finiscono qua, perchè la coppia Orazi-Meli ne propone due di assoluta rilevanza.
La prima, ha a che fare con un titolo verdiano che va per la maggiore in questi anni, Attila, visto anche alla Scala a sant'Ambrogio - Attila for ever ! , ma la novità e sorpresa non sta nel titolo, bensì nella regia che è affidata ad un professionista navigato, conosciuto anche con il nome di 'Ronconi dei nostri giorni', e che risponde al nome di Enrico Stinchelli, animatore dell'esilarante commedia operistica giornaliera di Radio 3, in coppia con Michele Suozzo, che però non farà l'aiuto, come fa in radio.
E poi c'è anche un'altra sorpresa, ancor più sorprendente, se si può dire così. Alberto Casellati, figlio della presidente del Senato, dl quale nel curriculum si legge che 'ha diretto e dirige nei più importanti teatri del mondo', come appunto quello di Cagliari, dove presenterà un dittico assai curioso: La cambiale di matrimonio - Il campanello
E, perciò, se non per tutti i titoli in cartellone, almeno per questi due varrà sicuramente la pena di imbarcarsi a Fiumicino e volare fino a Cagliari. Dove altro si potranno, a breve ,ammirare simili meraviglie?
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