giovedì 27 dicembre 2018

Mussolini 'maestro elementare' ad Oneglia, cliente della macelleria 'Natta', raccontato da Luciano Berio. Scurati conosceva l'episodio?


Oggi abbiamo ascoltato in tv la presentazione della voluminosa biografia romanzata di Benito Mussolini scritta da Scurati. E dalla bocca dello scrittore come da quella del presentatore - al quale da tempo andiamo consigliando, inascoltati, di andare in pensione e lasciare quel posto ai giovani che lui invita nello studio, ma non basta; parliamo ovviamente di Corrado Augias - abbiamo ascoltato di episodi curiosi della vita del dittatore.
 A quel punto nella nostra memoria è affiorato il racconto che molti anni fa ci fece Luciano Berio ( nel corso di una travagliata intervista che uscì sul Venerdì di Repubblica, dopo molte contestazioni da parte del musicista), della permanenza di Benito Mussolini ad Oneglia, paese natale del musicista e dei suoi genitori ( suo padre aveva per il 'maestro elementare' Benito Mussolini una certa simpatia). A Berio l'episodio, curioso,  lo aveva  raccontato Alessandro Natta, segretario PCI, i cui genitori avevano ad Oneglia una macelleria; e fra i clienti ' poveri'  c'era proprio il maestro elementare Mussolini: 
"Non conosco bene la sua (di Mussolini) biografia ed a questo punto non mi attrae neanche molto. Dopo il suo espatrio in Svizzera, tornato in Italia, venne ad Oneglia a fare l'insegnante elementare. Era molto povero. Ad Oneglia c'era una macelleria, la 'Macelleria Natta', dei genitori di Alessandro Natta, dove Mussolini andava a chiedere avanzi di carne che i Natta gli davano, per aiutarlo. Le voglio raccontare ciò che mi ha confidato una volta Alessandro Natta, a proposito del maestro elementare
Benito Mussolini. 
Un giorno si era recato presso la macelleria di suo padre per domandare il solito obolo, in natura. In macelleria c'era quel giorno una bella signora con un bambino al seno: Mussolini la guarda con occhi spiritati e dice: “Ma che bel putto!”.
La sera, a cena, la mamma di Alessandro Natta racconta al figlio: oggi è venuto Benito, e ad una signora che aveva un bambino in braccio ha detto: che bel putto!
Ma che vuol dire putto? La signora  Natta si era insospettita".
                                                                                         (Luciano Berio a Pietro Acquafredda)

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