mercoledì 26 dicembre 2018

Concerto di Natale da Assisi su Rai 1. Carreras è stato un vero disastro in un programma assurdo che avrebbe dovuto alleviare o mascherare i suoi tragici problemi vocali! Con un'appendice sul Concerto di Capodanno dalla Fenicen

Nonostante che da anni andiamo dicendo e scrivendo che chi regge le sorti di particolari concerti - come sono, per fermarci a quelli di queste settimane di festa,  i Concerti di Natale( Assisi) e Capodanno (Teatro Fenice) - trasmessi dalla tv generalista, non deve mai dimenticare la particolare circostanza in cui hanno luogo, giorno ed ora in cui vengono trasmessi in tv, che, per i due che abbiamo citato la trasmissione in diretta (Capodanno) o differita ( Natale) è l'ora di pranzo dei rispettivi giorni di festa, ed il pubblico particolare cui si rivolgono  proprio in ragione del giorno e dell'ora di trasmissione.

 Noi negli anni passati abbiamo lavorato, a lungo, per l'uno e per l'altro e, come i lettori di questo blog ormai sanno a memoria, per quello di Capodanno ( Teatro La Fenice) abbiamo avuto anche una importante responsabilità, quella della 'confezione' del programma in 'accordo' con la direzione artistica del teatro. Dovremmo dire in 'disaccordo', quasi sempre totale, con la direzione artistica, alla quale in dieci anni di collaborazione non siamo riusciti a far capire la particolarità del concreto e la sua necessaria 'popolarità'.

 La direzione artistica del teatro voleva, proprio in quella particolare occasione, sventolre al mondo intero (televisivo) la bandiera della preparazione musicologica, quando aveva per questo una intera stagione per mostrarla e dimostrarla sul campo. L'aggettivo 'popolare' gli faceva allergia, e i piccoli trucchi per far seguire ad un pubblico sempre maggiore quel concerto. Se il Concerto di Capodanno da Vienna, nonostante gli anni, ha sempre successo, lo deve , oltre che al repertorio popolare, ai trucchi indispensabili per  ottenere un successo televisivo, senza scadere in qualità.
 La direzione artistica del teatro, opponeva  sempre  qualche proposta che sapeva più di scoperta 'musicologica' - della quale sia detto in tutta sincerità, non fregava a nessuno, oltre il direttore artistico - che di brano di un concerto che, lo ripetiamo ancora: aveva luogo in un giorno di festa e veniva trasmesso in un'ora in cui le famiglie sono riunite e fanno la spola fra il salotto e la tavola imbandita. E questo vale per i due concerti dai quali siamo partiti.

 Veniamo a quello visto ieri a mezzogiorno in tv, registrato una settimana fa nella Basilica superiore di Assisi, protagonista l'Orchestra sinfonica nazionale della Rai, della quale ai vertici siedono ora Pasquale D'alessandro, sovrintendente, e a capo di Rai 5, e Ernesto Schiavi, direttore artistico,  arrivato dalla Filarmonica della Scala un paio d'anni fa.

Il Concerto di Natale era affidato alla direzione di David Gimenez Carreras, e all'ex tenore José Carreras, zio del direttore.

La regia, approssimativa e poco professionale per una tv di Stato che evidentemente alla musica non riserva  granchè attenzione, rispetto e profesisonalità, ci ha fatto vedere operatori in movimento, a dispetto delle numerose telecamere fisse che avrebbero dovuto evitarli; inquadrature banali e stucchevoli, sempre le stesse...  e per questo  non la indichiamo per nome ( tuttavia chi era?), e poi perchè rispetto al contenuto ed ai protagonisti del concerto era il male minore.

 Perchè diciamo 'ex tenore'? Perchè Carreras anche per canzoncine tradizionali natalizie fa una fatica immane per arrivare alla fine di ciascuna. Non ha più voce e neppure fiato e spesso è 'calante'. Fatica in maniera impressionante. E allora perchè chiamarlo - chiediamo al direttore artistico ed al sovrintendente?

 Al direttore artistico Schiavi per il programma: pochi brani natalizi e un paio di brani strumentali assolutamente fuori luogo ( come il lunghissimo divertimento mozartiano; ma si potrebbe dire altrettanto per l'intermezzo schubertiano,  sublime, da Rosamunde) che avevano un unico scopo: far riposare il tenore (ex tenore) fra una canzoncina e l'altra, per dargli modo di  prendere letteralmente fiato, rifocillarsi e cantare di nuovo (ha cantato in tutto per una quindicina di minuti circa, dall'inizio alla fine del concerto, che è durato più di un'ora, con intervalli poderosi).

Al concerto partecipavano, come sempre, un coro di ragazzi ed un coro di adulti che, a nostro modesto parere (ma lo pensiamo non da oggi che la presenza di Carreras ha evidenziato, fuor di ogni dubbio, che senza di lui tutto sarebbe stato meno imbarazzante, più facile e migliore)  sarebbero di per sè bastanti  a reggere da soli la responsabilità di un concerto 'natalizio' .

Che, stando alla edizione di ieri, non si riesce più a capire se si tratta ancora di un concerto, pur nella patria di Francesco, o di una funzione parareligosa con accompagnamento di musica, come hanno fatto capire sia il messaggio del 'custode' della Basilica  che alcune scritte comparse sullo schermo , tratte dalla spiritualità francescana.
Questo per tutti gli anni in cui noi ce ne siamo occupati - per Assisi abbiamo solo scritto i testi, brevi e semplici, di illustrazione dei singoli brani letti da uno speaker- non accadeva, ma si sa quanto anche il mondo politico, non estraneo alla tv , tenga molto alle buone relazioni con i frati del 'Sacro Convento' ed accetti eventuali consigli o suggerimenti ( non è un caso che le prime file del pubblico ostentino ogni anno politici ed amministratori schierati).

Detto allora che il programma è da dimenticare, anche per la assurdità in sè - capito caro Schiavi? - veniamo alla sovrintendenza, alla quale chiediamo: quanto è costata la partecipazione di Carreras, ex tenore? Certamente non è venuto grati; ma noi siamo convinti che non era da invitare per non farci, più che gioire per la festa della Natività, soffrire, per la fatica che il povero ex tenore faceva ad ogni sua esibizione. E, perciò, anche per non far soffrire lui in prima persona.

 Carreras oggi dovrebbe, come ha spesso annunciato, dedicarsi all'insegnamento ed alle attività benefiche della sua Fondazione. E, invece, si è saputo che sta intraprendendo una tournée nell'Estremo oriente, che dovrebbe essere l'ultima della sua carriera. Noi ci ostiniamo a volergli dare un consiglio fraterno: eviti questa tournée, caro Carreras, Lei non ha più  fiato e voce per proseguire anche con un repertorio tagliato su misura per Lei, per non farla sfigurare del tutto.  Non stia a sentire  quella coppia di comici che, in radio, camuffati da esperti di voci e di melodramma, l'hanno vergognosamente lodata ed incoraggiata a proseguire, appena qualche tempo fa.


Concerto di Natale da Assisi ( Rai 1)
SHARE.
Quasi un punto in meno di share rispetto allo scorso anno: l'anno scorso 22,40%, quest'anno 21,7% e quasi 300.000 telespettatori in meno: l'anno scorso erano 2.550.000 circa, quest'anno 2.248.000.


Concerto di Capodanno dalla Fenice ( diretta Rai 1)
SHARE
Capodanno 2012
Concerto dalla Fenice: circa 4.320.000 telespettatori (share: 26% circa)

Capodanno 2013
Concerto dalla Fenice: 4.381.000 telespettatori (share: 26.64%)

Capodanno 2014
Concerto dalla Fenice: 4.407.000 telespettatori (share: 27%)

Capodanno 2015
Concerto dalla Fenice: 4.151.000 telespettatori (share 25.13%)

Capodanno 2016
Concerto dalla Fenice:4.080.000 telespettatori circa

Capodanno 2017

Concerto dalla Fenice: 3.686.000 telespettatori ( share24,7%)


Capodanno 2018



Concerto dalla Fenice: 4.192.000 telespettatori ( share 25,7%)



n.b.

Il Capodanno 2015 comincia l'era in cui Ortombina ha gestito in totale autonomia

il programma del concerto e il calo degli ascolti che nel giro di tre edizioni ( 2015-2017)

perde quasi 800.000 telespettatori .

Con il Concerto di Capodanno 2018 c'è una risalita, che coincide con l'aggiustamento del

tiro nella confezione del programma, secondo la logica precedente,  quella degli anni in

cui al programma contribuivamo con la nostra consulenza  e durante i quali (dieci)

non ci è MAI stato un CALO  di telespettatori.





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