Il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Giuseppe Giulietti, ha incontrato oggi il Comitato di redazione di Radio Radicale che gli ha manifestato la forte preoccupazione per il drastico ridimensionamento della convenzione con il ministero dello Sviluppo Economico per la trasmissione delle sedute del Parlamento che, se fosse confermato nella legge di bilancio, porterebbe alla inevitabile chiusura di Radio Radicale con conseguente licenziamento dei giornalisti e del personale tecnico, amministrativo e archivistico ponendo fine ad un'esperienza che dura da quasi quarantatré anni.
Giulietti ha espresso la solidarietà e il sostegno della Fnsi, ringraziando Radio Radicale per il lavoro e il ruolo svolto dando sempre voce a tutte le espressioni politiche e culturali e definendo l'archivio (che custodisce ad oggi oltre 560mila documenti sonori a cominciare dalla sedute del Parlamento del 1976) un bene pubblico del nostro paese.
Il presidente della Fnsi ha definito i tagli all'editoria come una minaccia all'articolo 21 della Costituzione e ha rivolto un appello a tutte le radio e le televisioni, a partire da quelle del servizio pubblico Rai, affinché diano voce e sostegno alle testate che vedono messa in discussione la loro sopravvivenza.
Prima di recarsi nella redazione di Radio Radicale, Giulietti, assieme al segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, e al segretario del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Guido D'Ubaldo, ha fatto visita ai giornalisti di Avvenire, testata messa a rischio dal paventato taglio del fondo per il pluralismo.
Il presidente della Fnsi ha quindi incontrato i redattori del Manifesto, che come Avvenire, rischierebbe la chiusura nel caso fosse confermata la volontà del governo di azzerare i contributi all'editoria.
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