La polemica, intorno alla proposta INSENSATA del sindaco Mastella, di concedere una laurea 'honoris causa' nella canzone napoletana a D'Alessio, si è riaccesa quando l'Unesco ha fatto sapere che d'ora in avanti, fra i grandi tesori immateriali dell'umanità, va annoverato anche il 'reggae'. E la 'canzone napoletana', si è chiesto più d'uno, e fra questi Paolo Isotta che al problema aveva dedicato un suo duro intervento sul Fatto Quotidiano diventato, dopo l'uscita dal Corriere, il suo 'aventino' giornalistico?
Perchè il 'reggae' sì e la 'canzone napoletana' no, nonostante che rispetto al 'reggae' vanti una storia ben più antica ed anche più gloriosa, se consideriamo - sottolinea Isotta - che fra gli autori ricorrono anche i nomi di Donizetti, Mercadante,Tosti ?
Perchè per le solite liti di condominio non c'è stato mai in Italia un fronte compatto che abbia sostenuto la proposta all'Unesco, che perciò non l'ha presa in considerazione, e magari ha preso in considerazione la 'pizza napoletana'. Non è una vergogna?
Su questa polemica, antica, si è innestata una sorta di 'fuga in avanti' quale quella 'minacciata' da Mastella e sposata 'timidamente' in apparenza, salvo fare marcia indietro quando il direttore del Conservatorio di Benevento è stato messo alla berlina da Isotta.
La storia l'ha ripresa Gian Antonio Stella sull'ultimo 'Sette' del Corriere, appoggiando Isotta che l'aveva per primo stigmatizzata all'inizio di settembre quando la storia era venuta fuori. Aveva scritto Isotta che gli apostoli o, laicamente, 'ambasciatori' della 'canzone napoletana' erano stati Caruso, Gigli, Del Monaco, Schipa in passato e più recentemente molti altri, non D'Alessio. Il direttore del Conservatorio si era risentito ed aveva scritto una lettera insolente ed anche ignorante al Fatto, al suo direttore, nella quale parlando di Isotta, non lo cita per nome, ma preferisce adottare l' insultante espressione 'il suo giornalista' .
Il direttore del Conservatorio, di cui non ricordiamo il nome, a settembre smentì di aver preso tale decisione, nonostante la proposta di Mastella - il quale se solo facesse bene il mestiere di sindaco, non avrebbe tempo ed energia da dedicare ad altri settori a lui estranei - parlò invece di un 'percorso' didattico avviato anche con Arbore, da far evidentemente proseguire con D'Alessio, al termine dei quali, la laurea all'uno e all'altro era come 'il cacio sui maccheroni'. Meglio parlare di specialità culinarie anche napoletane, piuttosto che della canzone, seduti al medesimo tavolo, in trattoria, con Mastella.
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