venerdì 21 dicembre 2018

Salvini sgarra come la Melandri. Solo che...

Accanto al presidente Conte che riferiva in Senato sull'approvazione della nostra manovra economica da Bruxelle( manovra sulla quale prima il Senato e poi la Canera sono chiamati a votare, senza averla mai nè letta nè esaminata!) questa volta non c'erano i due dioscuri: Spaccone-Di Maio e Bullo-Salvini, detto anche 'il nero'.
Non c'erano perché occupati altrove, in affari tirati in ballo per nascondere la vergogna di mostrarsi con le braghe calate di fronte al Parlamento che chiede conto della manovra che, sebbene dimagrita,  ne mantiene intatti i due capisaldi: Reddito di cittadinanza e Quota 100.  Un vero miracolo, di cui non si conosce l'artefice, ma che reca, comunque , per la comunicazione, la firma dei due CIALTRONI al governo.

 Ma poi Salvini, 'il nero', si è fatto notare per l'assenza anche al Quirinale mentre Mattarella  faceva gli auguri al governo ed alle alte cariche istituzionali. Come mai? Io per nessuna ragione al mondo mancherei ad una recita di mia figlia - è stata la sua giustificazione. Che padre adorabile!

 E perché non era neanche in Senato? Per precedenti impegni, di natura istituzionale naturalmente. E quali erano questi impegni istituzionali? Al Viminale riceveva la visita di Al Bano, presidente in pectore della Repubblica russa, ed ora consigliere  apprezzatissimo di PUTIN, presso il quale Salvini, 'il nero', vorrebbe che il cantante mettesse una buona parola. Per quale ragione? Mistero!

 E nonostante tutto ciò, salvo qualche spostamento nel gradimento, l'elettore italiano non si rende  ancora perfettamente conto di aver affidato il paese ad una coppia di prestigiatori cialtroni, i cui trucchi non tarderà a smascherare.

Queste assenze,  a taluni la hanno fatto venire in mente una altrettanto clamorosa di Giovanna Melandri, quand'era ministro della cultura. La ministra fu beccata ad una cena all'Hilton, nella stessa serata in cui aveva disertato l'inaugurazione della Scala, adducendo come  scusa che : dovevo ALLATTARE IL PARGOLETTO. E infatti fu bistrattata.

Ma Salvini è ministro degli Interni, vice premier -  premier di fatto con il sodale Di Maio  - incarichi di ben altro peso rispetto a quello di Melandri all'epoca. E poi è ben diverso disertare la Scala dal disertare la comunicazione del presidente del Consiglio ed un appuntamento istituzionale al Quirinale. Non vi pare?

 Che se poi indossa addirittura la giacca della Polizia, come un tempo faceva con le felpe delle città, per ricordarsi dove lo stavano portando, non lo scusa, e sappiamo anche perché lo fa.  Su consiglio della Polizia medesima. Nel caso in cui si facesse ancora fotografare con qualche ultra facinoroso e condannato,  e la Polizia  andasse a rimettere le manette al suo compagno di selfie,  quella giacca sarebbe l'unico elemento per distinguersi immediatamente dal facinoroso agli occhi della polizia, ed evitare l'arresto, per semplice svista.  Sempre che, naturalmente, non se la faccia sfilare dal facinoroso  -  chi può giurare che non lo farebbe? - perché allora la Polizia potrebbe sbagliarsi ed arrestare il ministro al posto del facinoroso, e subito dopo rimetterlo in libertà.  Il commento di Salvini: fra indagati...

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