sabato 15 dicembre 2018

Acea, DI CUI ROMA CAPITALE DETIENE IL 30% DELLE AZIONI, entra nella Fondazione dell'Opera di Roma. PROPAGANDA LIVE!

La Sindaca di Roma Virginia Raggi, il Sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma Carlo Fuortes e la Presidente di ACEA Michaela Castelli hanno annunciato l’ingresso del Gruppo ACEA come nuovo partner e membro della Fondazione del Teatro dell’Opera di Roma.
Al fianco della Fondazione, la multiutility fornirà il proprio supporto all’attività di promozione della cultura e in particolare proprio della musica lirica e della danza classica.
ACEA, primo operatore nazionale nel settore idrico, e tra i primi player nazionali nell’energia e nell’ambiente, è da sempre vicina alla Capitale per valorizzarne il patrimonio culturale e artistico, e la scelta di sostenere la Fondazione del Teatro dell’Opera di Roma ne è ulteriore testimonianza.
Roma fa sistema per sostenere le sue eccellenze nel campo della cultura. L’ingresso di Acea nella Fondazione del Teatro dell’Opera segna un importante passo in tale direzione. Mettiamo insieme le migliori energie e risorse per rilanciare, anche a livello internazionale, il patrimonio artistico capitolino, con una proposta sempre più competitiva e innovativa. La crescita e lo sviluppo dell’intero settore culturale, con inevitabili risvolti positivi sull’economia e il tessuto sociale della città, può e deve passare attraverso un impegno comune e lungimirante”, dichiara la Sindaca di Roma Virginia Raggi.
ACEA crede nella cultura e nell’arte quali strumenti di crescita, di sviluppo economico e sociale per Roma e per il Paese. L’Azienda è infatti tradizionalmente impegnata a promuovere e a favorire le iniziative che la vedono al fianco di prestigiose istituzioni della cultura e dell’arte”, dichiara Michaela Castelli, Presidente di Acea.
L’ingresso di Acea tra i soci privati della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma è di grande significato. Acea è una delle più grandi aziende del settore energetico del nostro Paese e una presenza importante nella vita dei cittadini romani. Credo che l’impegno di Acea nella Fondazione sia anche il riconoscimento della reputazione che l’Opera di Roma ha conquistato negli ultimi anni, a livello nazionale e internazionale.  Ringrazio molto la Presidente del Teatro, Virginia Raggi, per il suo impegno a realizzare questa partnership tra due eccellenze della nostra città“, afferma Carlo Fuortes, Sovrintendente della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma.


P.S. 

L'Opera di Roma, nonostante la 'buona amministrazione ' di Carlo Fuortes, non riesce a trovare privati da annettere ai soci fondatori. Finora c'era soltanto la Camera di Commercio di Roma, e nessun altro. Dall'altro ieri c'è entrata anche ACEA, società per azioni della quale il Comune di Roma detiene il 30% circa del capitale. Insomma il Comune di Roma, proprietaria dell'Opera di cui la sindaca è presidente, entra fra i soci privati dell'Opera, e così è fra i soci pubblici (con un contributo che è il massimo che un Comune  dà al suo teatro d'opera: 15 milioni di Euro  circa) ed anche fra i soci privati, attraverso Acea, che dà al teatro 1 milione di Euro ed, in aggiunta ,una tantum di 180.000 Euro circa.
Un monumento alla trasparenza!

 Analogo escamotage per l'Accademia di Santa Cecilia, quando anni fa gestiva  anche il 'Reate Festival', per un regalo che Gianni Letta faceva all'Accademia di Bruno Cagli, alla quale era legato a doppi, tripli ed anche quadrupli fili. Gianni Letta era ANCHE Presidente della Fondazione 'Teatro Flavio Vespasiano' ( per i suoi numerosi incarichi, si veda 'Antico gioco del Letta' su questo blog, continuamente aggiornato) e regalò all'Accademia la gestione del festival reatino, con finanziamenti ad hoc. La Presentazione avveniva ADDIRITTURA IN SEDI ISITUZIONALI COME IL PARLAMENTO, I SOLDI - in quantità considerevole -  A LETTA LI PROCURAVA IL FIDO SALVO NASTASI; E LETTA LI GIRAVA A CAGLI. Come altro leggere questo giro che chiude perfettamente il cerchio, senza dare troppo nell'occhio?

Cagli bussava alle casse ministeriali, dalle quali non riceveva direttamente risposta positiva, allora si incaricava Nastasi, sollecitato da Letta, a trovare il modo per darglieli comunque quei soldi all'Accademia. Detto fatto!( P.A.)

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