domenica 12 aprile 2020

Pasqua cattolica. Messaggio di papa Francesco

"Cristo oggi è risorto con una fiamma nuova, in un mondo alle prese con una sfida epocale e ora oppresso dalla pandemia che mette in crisi la grande famiglia umana", Cristo è la mia speranza, è risorto!'. Si tratta di un altro 'contagio', che si trasmette da cuore a cuore, perché ogni cuore umano attende questa Buona Notizia", ha cominciato così il suo messaggio pasquale Francesco

"Il mio pensiero va a quanti sono stati colpiti dal coronavirus, ai malati e ai famigliari che hanno perso i loro cari e che non sono riusciti neanche a dare loro l'ultimo saluto."
Per molti è una Pasqua di solitudine tra sofferenze fisiche e economiche. Questo morbo non ci ha privati solo di affetti ma anche della consolazione dei sacramenti, in molti paesi non è stato possibile avvicinarsi a essi".

"Per molti è stata occasione per riflettere, ma per tanti è tempo di preoccupazione per l'avvenire, il lavoro che si rischia di perdere e tutte le conseguenze che la crisi porta con sè. Serve coraggio alle autorità politiche che forniscano gli strumenti necessari a una vita dignitosa per continuare la vita quotidiana", ha aggiunto rivolgendosi ai governi. "Non è questo il tempo dell'indifferenza e dell'egoismo, pensiamo ai poveri ai profughi e senza tetto che non siano lasciati soli in tutto il mondo. Fornire loro cibo e medicine necessarie, anche ora in questo momento di difficoltà"

Poi l'appello di Francesco all'Europa che riesca a uscire dall'impasse del difficile dialogo tra i paesi a 27. "L'Unione Europea si trova davanti a una sfida epocale, serve prova di solidarietà anche con soluzioni alternative", "l'alternativa - ha detto - è solo l'egoismo degli interessi particolari e la tentazione di un ritorno al passato, con il rischio di mettere a dura prova la convivenza pacifica e lo sviluppo delle prossime generazioni", o si reagisce insieme o il concetto stesso di Europa sarà seriamente a rischio, ha spiegato Bergoglio.

"Questo sia il tempo della pace che illumini quanti hanno responsabilità nei conflitti, perché abbiano il coraggio di aderire all'appello per un cessate il fuoco globale e immediato in tutti gli angoli del mondo. Non e' questo il tempo in cui continuare a fabbricare e trafficare armi, spendendo ingenti capitali che dovrebbe essere usati per curare le persone e salvare vite".

"Sia invece il tempo in cui porre finalmente termine alla lunga guerra che ha insanguinato la Siria, al conflitto in Yemen e alle tensioni in Iraq, come pure in Libano. Sia questo il tempo in cui Israeliani e Palestinesi riprendano il dialogo, per trovare una soluzione stabile e duratura che permetta ad entrambi di vivere in pace. Cessino le sofferenze della popolazione che vive nelle regioni orientali dell'Ucraina. Si ponga fine agli attacchi terroristici perpetrati contro tante persone innocenti in diversi Paesi dell'Africa". 

"La crisi che stiamo affrontando non ci faccia dimenticare le popolazioni in Asia e in Africa che stanno attraversando gravi crisi umanitarie, come nella Regione di Cabo Delgado, nel nord del Mozambico".


Dopo l'annuncio della concessione della indulgenza plenaria, il Papa ha impartito la benedizione "Urbi et Orbi".

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