mercoledì 15 aprile 2020

Coronavirus. Strategie dei governi italiano e francese.

Ci ha  letteralmente colpiti l'audience altissima che in Francia ha ottenuto  il discorso di Macron alla nazione:  superati i 36 milioni di  telespettatori.
 Da noi perfino Sanremo non riesce a raggiungere  che  la metà di quel picco,  e solo nelle serate migliori.

Perchè, ci siamo chiesti?  Perchè il momento è veramente drammatico: le cifre riguardanti i decessi in ogni parte del mondo sono allarmanti, e la Francia non sfugge a questa tragica classifica; e perchè  ci si è convinti ormai che le misure, le uniche che oggi si possono adottare per allentare la morsa dei contagi, vanno prese con decisione, a lungo termine, ed applicate, senza eccezioni. Se si vuole quanto prima uscire dalla quarantena.

 Questo vale in ogni paese, salvo le uscite 'fuori porta,  ma di testa' di qualche governatore che , dopo aver messo la sua regione in cima ai contagi e decessi, la Lombardia,  per insipienza ed incapacità a governare una emergenza, vuole ora passare - prima che glielo consiglino governo e scienziati - alla cosiddetta Fase 2, avviando su questo problema una guerra a muso duro con il governo, al quale tenta di imputare colpe che appartengono solo alla Lombardia ed ai suoi governanti.  Altrimenti non si spiegherebbe come mai la Regione, che avrebbe - soi disant - la migliore sanità del Paese, sia risultata la più contagiata dall'epidemia e la più segnata dai decessi, in tutta Europa.

La Francia come del resto l'Italia, a livello di Governo, va con i piedi di piombo. Ma diversa è la strategia adottata.

Conte, forse per non dar spago a certi governatori che hanno dimostrato di essere delle 'frane', preferisce aggiornare  la fine della Fase 1,  ogni 15 giorni. Ora, l'ultima data fissata, dopo quella del 13  aprile, la precedente, è quella del 4 maggio. Insomma Conte preferisce, per tenersi buoni tutti,  annunciare ogni quindi giorni che l'avvio della cosiddetta Fase 2 è ulteriormente rimandata.

 Macron no, all'indomani della Pasqua, parlando in diretta ai Francesi, ha detto loro che la nazione resta 'chiusa' fino all'11 maggio, dunque una data posteriore a quella annunciata per l'Italia da Conte, e prorogata  di un mese. Tanto, lui pensa, anzi spera che se le cose dovessero andare meglio fa sempre in tempo ad anticipare la fine della quarantena. Mentre invece Conte, se le cose non andranno per il verso giusto, deve ancora una volta rimandare la chiusura della cosiddetta Fase 1.

Qual è il modo migliore , quello francese o quello italiano? Quello francese, fuori di dubbio, perchè  indicando un tempo sufficientemente lungo, intanto  non alimenta false speranze, e, nel contempo, a da tempo a chi  deve, per organizzare la riapertura stando ai dati in possesso, che di qui a 1 mese - più che ai 15 giorni in Italia - possono essere più indicativi.

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