Per la Capua è importante l’analisi sierologica: “Ne abbiamo bisogno - ha affermato - serve una fotografia italiana con strumenti sovrapponibili, serve la stessa foto in Lombardia così come Sicilia. Servono test approvati dal Ministero della Salute e validati perché la macchina fotografica deve essere identica. Oggi vanno definite le categorie da mettere in sicurezza, non chi parte prima″.
Nei giorni scorsi, in un intervento sul Corriere della Sera, Capua era stata chiarissima: ″Il distanziamento fisico e le misure di igiene personale e pubblica aiutano ad appiattire la curva quindi a ridurre la velocità del contagio. Ma una curva più piatta non significa blocco della diffusione virale, significa riduzione della circolazione virale quindi è chiaro che il virus continuerà a circolare in maniera ‘visibile’ - ovvero provocando i casi clinici fino a quando non si stabilirà l’immunità di gregge, naturale o da vaccinazione″.
La virologa Ilaria Capua, durante l'ultima puntata di Dimartedì, ha spiegato la sua visione sulle misure di contrasto al coronavirus: "Stiamo inseguendo il virus, e secondo me non è la strada giusta da percorrere. Ce ne sono moltissimi da inseguire, ma veramente tanti [...] Piuttosto dovremmo fotografarlo. Capire dove sono gli sciami virali e capire come siamo messi con l'immunità di gregge".
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