giovedì 23 aprile 2020

Coronavirus e Anziani. Meno male che c'è Fiorello ( da TGCOM 24)

A Fiorello l'ironia non è mai mancata. Così l'appello social ai 60enni come lui (il 16 maggio spegnerà 60 candeline) a rimanere a casa è un invito che fa subito il giro della Rete. Il popolare showman, infatti, ricorda che presto anche lui varcherà quella soglia e scherza sulle nuove misure della fase 2 dell'emergenza coronavirus allo studio dal governo. "Io e Ligabue dobbiamo stare a casa, Baglioni e Venditti non ne parliamo proprio", spiega in un video.

"Buongiorno, sono Rosario Fiorello, sono nato il 16 maggio del 1960 - commenta Fiore - questo significa che il 16 maggio compirò 60 anni. E adesso i 60enni non possono uscire. Io non ce li ho ancora, quindi io dal 4 al 16 maggio potrei uscire. Ma noi 60enni dobbiamo fare fronte comune e dobbiamo dare retta a chi ci governa. Quindi se dicono che noi sessantenni dobbiamo stare a casa significa che siamo a rischio, siamo persone da proteggere. Siamo un po' come il panda, il colibrì dell'Himalaya, siamo in via di estinzione. Però non usciamo. Stiamo a casa". 

Fiorello prosegue parlando dei nuovi 60enni: "Quelli di oggi non sono quelli di una volta: siamo molto più arzilli, però rimaniamo a casa. Io comunque dal 4 maggio fino al 15 un'uscitina me la farò, con la mascherina, con lo scafandro, con il passamontagna, con la muta, con la boccia di vetro del pesce rosso, tolgo il pesce e l'acqua ed esco con la boccia in testa. Quindi amici 60enni rassegnamoci: voi pensavate di essere ancora giovani non è così". 

Infine coinvolge alcuni nomi della musica coetanei come Ligabue: "Mi rivolgo ad alcuni amici che conosco: ad esempio, Ligabue, non puoi uscire manco tu! Pensa Baglioni, Venditti, questi proprio niente, chiusi...". 


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