l direttore del TG La7 ha esordito con una premessa: «Dirigo telegiornali da 28 anni: non ho mai censurato nessuno. Con me hanno lavorato tanti giornalisti, tra cui anche un influente parlamentare della stessa corrente politica del Premier, della forza di maggioranza parlamentare: anche a tutti loro potete chiedere se ho mai censurato qualcuno».
Poi l’affondo: «Il presidente del Consiglio ha tutto il diritto di rivolgersi al Paese, ha gli strumenti per farlo. Ma se in questi giorni ha usato la risorsa della diretta così spesso è perché siamo alle prese con una emergenza grave. Credo che sia giusto ascoltare tutte le volte che ci sono notizie di provvedimenti da parte di chi sta guidando il nostro Paese, ed è il premier Conte. Ma non, per favore, le polemiche politiche. Con un evidente rapporto di forza e mediatico nei confronti delle opposizioni. E in generale: perché polemiche politiche in questa fase? Per le “fake news” sulla vicenda Mes, che è molto controversa?”.
«Voglio dire una cosa con chiarezza — ha continuato Mentana —. Il modo con cui Salvini e la Meloni sono intervenuti dopo l’accordo all’Eurogruppo è stato molto duro e in qualche modo sguaiato. E sicuramente censurabile dal punto di vista del buon rapporto politico. Ma il presidente del Consiglio poteva con un post, con un comunicato, con una intervista ristabilire, con forza, la verità. Tutti avremmo ripreso con enfasi una polemica risposta di Palazzo Chigi nei confronti di quelle accuse. Non si dica quindi che si è voluto rispondere a una fake news. La verità vera è che non c’è nessuna censura né ci può essere: quando Palazzo Chigi chiede di intervenire, interviene. E nessuno chiede il testo prima o censura al volo. Era solo il modo per dire che non può essere data, se non per Chavez, in Venezuela, dove è successo, la possibilità a un capo del governo di intervenire su quel che vuole, quando vuole. Questa evidentemente non è democrazia. E la democrazia è diversa da tutti gli altri sistemi. Perché ha l’opposizione, e chiunque governi se la deve coltivare gelosamente. Perché serve da elemento di equilibrio, e di pungolo, e quando sbaglia rafforza chi governa».
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IO Sto con Enrico e con Giuseppi. Perchè?
Perchè Giuseppi poteva risparmiarci quella polemica troppo accesa e personale quando abbiamo altri c. cui pensare.
Ma Enrico ha avuto una botta di superbia quando ha detto, alla fine della CONFERENZA STAMPA DEL PREMIER: 'SE L'AVESSI SAPUTO NON L'AVREI TRASMESSA'.
Non spetta a lui decidere ciò che il premier del nostro Paese può dire o non dire, nei suoi interventi, anche televisivi. E' maggiorenne, e se sbaglia se ne assume la responsabilità. Semmai, criticarlo, questo sì. Sarebbe stato sufficiente per Enrico. ( P.A.)
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