sabato 25 aprile 2020

C'è almeno un ristorante aperto in Italia? Sì, a Montecitorio ed è riservato ai Parlamentari: 5 euro il costo di un pasto. Guadagnando appena 15.000 Euro circa mensili, non possono spendere di più



La notizia la dà per prima l’Ansa con un lancio che aveva sollevato ondate di gioia incontenibile: "Finalmente si mangia!", il grido degli onorevoli di ogni colore costretti, da due mesi, cioè da quando è iniziato il lockdown, a ‘mendicare’ pasti dai colleghi romani, a tempestare di telefonate Deliveroo, a portarsi la ‘schiscietta’ (panino, in milanese) da casa (lo fa il deputato di Leu, Nicola Fratoianni). Perché "anche il cestino che ci danno fa schifo", sbottano diversi deputati di Fratelli d’Italia (Rizzetto, Lucaselli) e del Pd (Topo e Lorenzin, che aggiunge: "Sono a dieta"). 

L’alternativa, infatti, era sfamarsi con il cestino che, in questi mesi, la Camera ha fornito ai suoi famelici deputati. Solo che il cestino (due panini non particolarmente imbottiti, un frutto e un’acqua) che i deputati consumavano alla modica cifra di 5 euro non è stato ritenuto «decoroso». Troppe le scene, riprese anche su Instagram, di deputati che addentavano il panino in Transatlantico o in cortile d’onore. 

Da qui, la scelta di riaprire il ristorante, ma il risultato è modesto. "Meglio il cestino!", è già il grido di molti che hanno consumato il vassoio o ascoltato i resoconti dei colleghi. Cestino batte ristorante, dunque. Però, il più furbo di tutti resta Giacomo Portas, leader dei Moderati e iscritto a Italia viva, che si fa portare i pasti dal mitico Fortunato al Pantheon, ristorante privilegiato dei politici della Prima Repubblica. E ha trovato persino dove farsi fare il caffè: alla Tazza d’Oro. 

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