Redditi politici, nel 2018 Conte ha guadagnato oltre un milione. 800mila euro Renzi, ‘solo’ 70mila Salvini. Berlusconi resta il più ricco
Tra i ministri, invece, da segnalare i 104mila euro del responsabile del Tesoro Gualtieri, i 160mila euro del ministro dell'Interno Lamorgese e i 115mila euro della titolare del Lavoro Nunzia Catalfo. Di Maio, Bonetti e Pisano non hanno ancora presentato le dichiarazioni. La senatrice ed ex ministra Bongiorno ha percepito 2,4 milioni. La presidente del Senato Elisabetta Casellati dal canto suo ha dichiarato 301.598 euro
Oltre un milione di euro per Giuseppe Conte, quasi 800mila euro per Matteo Renzi, appena 70mila euro per Matteo Salvini. Sono alcuni degli stipendi dei politici italiani, le cui dichiarazioni dei redditi sono state messe online secondo i dettami di legge. Tra i parlamentari il più ricco è Silvio Berlusconi, che nell’ultimo anno ha dichiarato 48 milioni di euro. Tra i ministri, invece, da segnalare i 104mila euro del responsabile del Tesoro Roberto Gualtieri, i 160mila euro del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e i 115mila euro della titolare del Lavoro Nunzia Catalfo. Mentre Enzo Amendola (Affari europei) è il più “povero” con 45.753 e la proprietà al 50% di una casa a Roma. La presidente del Senato Elisabetta Casellati dal canto suo ha dichiarato 301.598 euro.
Il super imponibile di Conte causa “chiusura incarichi pendenti” – Secondo l’ultima dichiarazione dei redditi depositata in Parlamento nel 2019 e pubblicata on line, il presidente del Consiglio ha denunciato al fisco un imponibile di 1,15 milioni di euro, triplicato rispetto ai 370.314 euro percepiti l’anno precedente. A Palazzo Chigi dal 2018, Conte in un anno si ritrova nel portafoglio 700mila euro in più. Nella sua ‘dichiarazione per la pubblicita‘ della situazione patrimoniale, firmata il 29 novembre scorso, Conte ha attestato che non sono intervenute “variazioni” in “rapporto all’ultima dichiarazione presentata”: questo significa che resta proprietario di un fabbricato a Roma, probabilmente la sua abitazione privata, e di una Jaguar d’epoca, modello XJ6, immatricolata nel ’96. L’incremento dell’imponibile, spiegano fonti di Palazzo Chigi all’Adnkronos, è dovuto al fatto che l’avvocato Conte quando ha assunto l’incarico di presidente del Consiglio ha dovuto chiudere tutti gli incarichi pendenti emettendo le relative fatture, e, quindi, ha fatturato in un solo anno importi che altrimenti sarebbero stati diluiti nel corso del tempo.
Renzi guadagna 700mila euro in più rispetto al 2018 – Quasi 800mila euro. A tanto ammonta l’imponibile dichiarato da Matteo Renzi nel 2019 e relativo al periodo d’imposta 2018. Spulciando le sue ultime dichiarazioni dei redditi depositate in Parlamento e pubblicate on line si scopre, infatti, che il leader di Italia Viva, diventato senatore alle ultime politiche, ha guadagnato 796.281 euro, rispetto ai 29.315 euro percepiti l’anno d’imposta precedente. Oltre 700mila euro in più nel portafoglio in un anno. Renzi ha firmato la sua ‘dichiarazione per la pubblicità della situazione patrimoniale‘ l’8 dicembre scorso. Nel documento il fondatore di Iv attesta che “in rapporto all’ultima dichiarazione presentata” sono intervenute alcune ‘variazioni’: la cessione, il 27 maggio scorso, di “due unità immobiliari” a Pontassieve, in provincia di Firenze, di cui aveva il “possesso al 50%”, ovvero, riferiscono nel suo entourage, la casa e la tavernetta annessa; la liquidazione della ‘Digistart srl‘ con sede a Firenze, che vedeva l’ex premier socio con una quota da 10mila euro. Tra le ‘variazioni’, inoltre, è menzionato l’incarico di liquidatore della stessa ‘Digistart’, l’azienda fondata con Marco Carrai e che non ha mai operato, come precisato dallo stesso Renzi. Al netto della vendita dei due fabbricati a Pontassieve, nel ‘portafoglio’ di Renzi restano le quote di fabbricati e terreni tra Firenze e la sua città natale, Rignano sull’Arno. Nel dettaglio, come certificato dalla dichiarazione dei redditi precedente, ovvero relativa al periodo d’imposta 2017, l’ex rottamatore possiede il “22,5% di un fabbricato e di terreni” a Rignano sull’Arno; il “50% di un fabbricato e di un terreno a Firenze”. Sempre a Rignano sull’Arno Renzi ha poi il 2,5% della nuda proprietà di “un fabbricato e di un terreno”. Il leader di ‘Iv’ ha mantenuto anche la ‘Mini Cooper SD’, immatricolata nel 2018.
I ministri: da Lamorgese a Guarnieri, fino a Catalfo – La ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, ha dichiarato nel 2019 un reddito imponibile di 115.290 euro. 160.876 euro il reddito imponibile della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, che è anche comproprietaria di cinque fabbricati a Roma (una è la casa in cui vive, altre sono pertinenze), uno a Potenza e uno a Milano. Possiede anche una Toyota Aygo del 2008 e detiene 1.035 azioni della Aedes Siiq Spa, ora Restart. Nella dichiarazioni si leggono anche 9.200 derivati delle stesse società. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, invece, ha dichiarato un imponibili di 104.134,02 euro, ai quali va sottratta l’imposta dell’Unione (è europarlamentare) di 22.895,58. L’esponente del Pd è anche proprietario di un fabbricato a Roma. Il ministro della Cultura Dario Franceschini è il più ricco nella squadra di governo con un reddito di 200.767 euro. Rispetto alla dichiarazione dei redditi dell’anno passato, l’esponente del Pd ha aggiunto la cessione alle figlie di un fabbricato a Ferrara e la cessione del 50% di un immobile a Roma alla moglie. Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha dichiarato un reddito di 153.832 euro e la comproprietà di un fabbricato a Firenze e una Mercedes classe b. C’è poi il titolare della Difesa, Lorenzo Guerini, con 131.914 euro. A seguire il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, con 104. 271 (variazione rispetto al 2018 l’acquisto di una Bmw Mini Cooper in sostituzione di una Mercedes classe a), Francesco Boccia, con 99.643 euro (e la proprietà di un fabbricato di 100 mq Roma, uno di 120 mq a Bisceglie e di una Toyota AYgo), il ministro della Pa, Fabiana Dadone, con reddito imponibile di 98.471 euro, il ministro dei rapporti con il Parlamento, Federico D’Inca, con 95.863 euro e la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, con 94.445 euro.
Di Maio non ha ancora fornito la dichiarazione dei redditi – La ministra delle Infrastrutture e trasporti, Paola De Micheli, ha dichiarato 93.053 euro di reddito imponibile e rispetto all’anno scorso registra la variazione dell’acquisto di fondi investimento Mediolanum per complessivi 54.307, resta inalterato Mercedes classe a e il 50% di fabbricato a Piacenza. Il ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, ha dichiarato invece 84.340 euro e quello del Sud, Giuseppe Provenzano, 81.245 euro oltre a porzioni di proprietà a Palermo, Caltanissetta a Roma, un’Audi A 3 e una Vespa 150. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha dichiarato 77.762 euro insieme all’acquisto di alcune porzioni di immobili a Roma. Quindi il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, che dichiara 63.965 euro e informa di aver rottamato un Piaggio Beverly del 2004. A chiudere è il ministro degli Affari europei, Enzo Amendola, con 45.753 e la proprietà al 50% di una casa a Roma. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, non ha ancora fornito la dichiarazione 2019. Come la neo ministra Elena Bonetti. E dai siti istituzionali al momento è assente la scheda della ministra per l’Innovazione, Paola Pisano. Infine, per quanto riguarda il ‘sottogoverno’ Riccardo Fraccaro, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha dichiarato 98.534 euro mentre Andrea Martella, sottosegretario con delega all’Editoria, 25.430 euro. Da segnalare Pierpaolo Silieri, viceministro alla Salute, che ha dichiarato un imponibile di 199.546.
Berlusconi il più ricco. Salvini si accontenta di 70mila euro – È di 70.173 euro il reddito imponibile dichiarato nel 2019 dal senatore Matteo Salvini. Nel documento – firmato il primo ottobre 2019 e relativo all’anno 2018 – all’interno della casella delle variazioni rispetto all’anno precedente, figura la dicitura “Bg Selection Sicav” (società di gestione lussemburghese) per “1.112,991” azioni. Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha dichiarato nel 2019 un imponibile di oltre 48 milioni di euro. Si tratta dei redditi percepiti nel 2018 e presentati il 16 ottobre 2019. Rispetto all’anno precedente la cifra è sostanzialmente invariata. L’ex ministra della Pa Giulia Bongiorno, invece, ha dichiarato nel 2019 un reddito imponibile di 2.403.772 milioni di euro. Si tratta dei redditi percepiti nel 2018 e presentati il 19 dicembre 2019. Rispetto all’anno precedente, il reddito dichiarato è in calo, visto che per il 2017 la senatrice della Lega aveva presentato un imponibile di circa 2,8 milioni di euro. Secondo quanto si legge sul documento pubblicato sul sito del Parlamento, Bongiorno ha ceduto 2.500 azioni di Cerved Information Solutions, 1.312 di Poste Italiane e 13mila di Terna. Quasi centomila euro, invece, il reddito di Giorgia Meloni, che ha dichiarato 97mila 145 euro.
A palazzo Madama, tra gli altri, il capogruppo del Pd Andrea Marcucci ha dichiarato 663.859 euro di imponibile, poco in meno rispetto ai 717,128 precedenti. Tra i senatori a vita, la maggior parte dei quali non ha ancora pubblicato i dati, Liliana Segre dichiara 246.568 euro. Il deputato di Forza Italia Antonio Angelucci si conferma invece il ‘Paperone’ della Camera dei deputati con 5.105.187 euro di reddito imponibile. L’imprenditore ha però dichiarato circa un milione di euro in meno rispetto ai 6.230.325 dell’anno precedente.
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