Come era da attendersi, l'Iran ha risposto, per vendetta, alla uccisione del suo generale Soleimani, ordinata da Trump che, ormai, nel suo delirio di onnipotenza ed anche di stupida follia, crede di poter giocare con il mondo esattamente come faceva la buonanima quando si divertiva, da giocoliere, con il MAPPAMONDO, Chaplin docet.
Anche lui non si rende conto che sta scherzando con il fuoco, benchè tutti gli osservatori facciano notare che sia gli Usa che l'Iran non vogliono la guerra, aggiungendo però che in una situazione così tesa, basta poco per procurarla, con conseguenze che il pazzo Usa fa finta di non prevedere.
Come fa finta di non vedere, addirittura negando la realtà, che l'attacco missilistico iraniano ha fatto parecchi morti 'americani' nella base Usa Iraq. Infatti ha precisato che morti ci sono stati, ma pochi e tutti fra il personale indigeno che lavorava nella base. Già perchè gli iracheni morti non pesano sulla sua coscienza come
avrebbero pesato gli americani.
Oggi ha annunciato che parlerà alla nazione, e probabilmente spiegherà che la sua decisione di uccidere Soleimani è venuta da informazioni riservate in suo possesso che annunciavano imminenti attacchi terroristici contro gli Usa e l'Occidente alleato.
Sembra un film già visto, all'epoca del suo predecessore Bush, in relazione alla guerra in Iraq.
C'è da aver paura, e tanta; e sarebbe meglio far presto con l'incriminazione di Trump che, per vincere le prossime elezioni, sarebbe capace di inventarsi chissà quale altro complotto o attentato e mettere mano alle armi ed incendiare ancora di più il Medio Oriente, e non solo quella zona del mondo che da decenni non trova pace. Speriamo non sia tardi.
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