lunedì 20 gennaio 2020

In Italia non c'è nessuno che possa sostituire Paolo Baratta, 80 anni suonati, alla Biennale? Lo si cerchi all'estero, dove Franceschini, consigliato da Baratta, cercò i direttori di importanti nostre istituzioni culturali



Paolo Baratta ancora alla Biennale, dopo che l'ha diretta già per 15, adesso che di anni ne ha quasi 81 ? La Lega ha presentato un emendamento al Decreto cosiddetto 'Milleproroghe' , che verrà discusso in queste ore, perchè vuole che Baratta resti a Venezia e nulla cambi. 
E il Pd, cui Baratta appartiene -  come appartiene anche ad altre consorterie di potere -  ora che è tornato al ministero Franceschini che  l'ha sostenuto e che  l'ha voluto suo collaboratore in operazioni molto discusse ( chiamata internazionale dei direttori di importanti istituzioni  museali, monumentali ed archeologiche italiane) sicuramente voterà a favore del suddetto emendamento.  

E noi ce lo ritroveremo ancora a Venezia alla Biennale, dove qualche tempo fa, temendo egli a ragione,  a differenza dei leghisti ( Zaia) e della Venezia che non vuole cambiare ( Brugnaro), di dover lasciare l'incarico per fine mandato e perchè così vuole la legge - il suo sarebbe il quarto mandato consecutivo   ed il quinto in assoluto - aveva nominato i direttori dei settori che sarebbe stato opportuno lasciar nominare al suo successore.
In Italia si mette a capo di una istituzione che guarda al futuro ( Biennale) un signore  che ha 81 anni - anomalia tutta italiana questa - mentre in ogni parte del mondo a dirigere analoghe istituzioni vengono chiamati giovani  con idee;  perchè  non si  è capaci di trovare fra 60 milioni di italiani uno, uno solo che sia in grado di prendere il suo posto. Si cerchi fuori. ( P.A.)
                                       
                                         *********

Di Paolo Baratta abbiamo scritto altre volte, l'ultima, lo scorso settembre,  come si può leggere qui di seguito:

"Paolo Baratta, alla soglia degli Ottanta, ha più anni della istituzione , fra le più antiche, che presiede, e cioè la Biennale di Venezia - sezione cinematografica) che di anni ne ha solo 76. E non è, naturalmente al primo mandato, che sta per concludersi. Perchè ha guidato, da Presidente, la Biennale , la prima volta dal 1998 al 2001, poi  undici anni di seguito, dal 2008 ad oggi, per due mandati consecutivi. Ai quali, sembra, per statuto che non possa seguire un terzo, che per Baratta sarebbe il quarto.

Per la prosecuzione di Baratta a presidente della Biennale, si stanno pronunciando direttamente già parecchi, come fecero anche la volta precedente, dal sindaco di Venezia, Brugnaro al Governatore Zaia; e, indirettamente, la stessa Biennale che  spara risultati eccellenti sopra ogni aspettativa e migliori di molto a quelli dell'anno scorso.

 Adesso poi che Franceschini , che lo volle a presidente di tutte le commissioni che scelsero durante la sua precedente permanenza al Collegio romano, i direttori dei principali musei italiani - in maggioranza stranieri - torna a fare il ministro, alle voci di consenso aggiungerà anche la sua, per stima verso il manager ed anche per vicinanza politica, essendo Baratta di dichiarata fede di sinistra  e di appartenenza  ai partiti che tale idea hanno incarnato in questi ultimi anni.

Noi, per quel pochissimo, vicino allo zero, che contiamo pensiamo innanzitutto che una stagione dirigenziale dopo  quasi vent'anni, pur egregia, meriti di  chiudersi, perchè se ne apra un'altra. Perchè siamo convinti che una sedimentazione di idee e persone incarnate e sostenute dall'attuale presidente della Biennale, essendosi incancrenita, meriti di essere estirpata.

Ma anche perchè  ci fa paura che  un paese di sessanta milioni circa di abitanti non sappia trovare un degno, anzi miglior sostituto di una manager che ha saputo governare la Biennale, ma che ha già fatto il suo tempo.
 Perciò Franceschini cominci da subito a pensare al sostituto di Paolo Baratta alla Biennale veneziana.

                                               ******

Sempre l'anno scorso, a maggio, avevamo scritto di Baratta, a seguito di alcune dichiarazioni del ministro pentastellato Bonisoli :


Bella ciao" diffusa dagli altoparlanti del Padiglione Italia alla Biennale Arte di Venezia 'contagia' anche il ministro Alberto Bonisoli. "La canticchiavo a mia volta - ha risposto Bonisoli ai giornalisti - 

Cosa mi ha ricordato? Il 25 Aprile, quando l'ho fatto dalle mie parti. Nel paese dove vivo c'è stata un'esecuzione da parte della decima Mas, quindi una cosa molto seria". Le note della canzone simbolo dei partigiani sono parte dell'installazione di Liliana Moro, una dei tre artisti invitati dal curatore Farronato.

 "Io sono uno che si muove piano e tendo a fare le cose con gradualità per pensarci bene e fare tutte le valutazioni del caso". Così il ministro rispondendo alle domande dei giornalisti sul dopo Baratta, ora al suo ultimo anno di mandato alla presidenza della Biennale. 


 Da un'Intervista a Paolo Baratta, fine 2018.

Non può avere un quarto mandato consecutivo Paolo Baratta - 80 anni a novembre - che è già stato quattro volte presidente della Biennale, la prima volta dal 1998 al 2002, e le altre tre consecutive dal 2008 fino ad oggi.

Chi guiderà la Biennale dalla fine del prossimo anno, quando Baratta scadrà e la legge impedisce un quarto mandato consecutivo? Il presidente è molto ottimista sulla piena capacità della Biennale di reggersi sulle proprie gambe. «Dopo il 2019 - come lui stesso afferma - abbiamo creato qualcosa di valido che deve restare sulle proprie gambe. Anzi, direi che una sfida sul fatto che sappia effettivamente resistere anche dopo di noi, è una sfida che mi fa piacere vivereOra preme correre per il restauro del Casinò, per il quale saranno necessari due anni, sempre che si trovino i fondi, visto che si sperava nel bando periferie e ora il dossier dovrà essere legato a qualcos’altro». 

Altra incognita permane sul recupero dell’Hotel Des Bains, che la nuova proprietà si è impegnata a realizzare, e che già quest’anno è stato solo parzialmente riaperto per una esposizione sulla storia della Mostra del Cinema. «Mi piacerebbe diventasse un club della Mostra, dove lavorare e fare due chiacchiere».

Brugnaro si augura per Baratta, 80 anni, un quinto mandato. Non è troppo assai? senza Baratta la Biennale sprofonderà? Ma quando mai?

Il traguardo è fissato al 12 gennaio 2020: quel giorno scadrà l'incarico di Paolo Baratta alla presidenza della Biennale, terzo mandato di fila e quarto in totale. Ma a tirargli la volata per il quinto è stato ieri il sindaco Luigi Brugnaro, durante l'inaugurazione del Padiglione Italia: «Ringrazio e saluto il ministro e tutto il suo staff e il presidente Baratta per l'opera meritoria, che spero continui a fare». La scelta spetterà appunto ad Alberto Bonisoli, titolare del ministero dei Beni Culturali.





Nessun commento:

Posta un commento