giovedì 2 gennaio 2020

Gianluigi Paragone viene espulso dai Cinquestelle - il NULLA li ha definiti - ma lui non accetta nè tace. Di Battista in suo aiuto

Cari falsi probiviri, cari uomini del Nulla, voi avete paura di me perché io ho quel coraggio che voi non avete più. Contro la meschinità del vostro arbitrio mi appellerò". Lo scrive in un post su Facebook il senatore espulso da M5s Gianluigi Paragone allegando un video in cui annuncia il ricorso: "Questo Paragone si appellerà all'ingiustizia arbitraria di questi uomini del nulla guidati da qualcun'altro che è il nulla e che si arroga il diritto di espellermi - dice ancora - Io farò ricorso e se mi gira mi rivolgerò anche alla giustizia ordinaria per fare capire l'arbitrarietà delle regole e continuerò a predicare il programma elettorale che per me resta valido ancora oggi".

 L'espulsione di Gianluigi Paragone dal Movimento 5 Stelle, intanto continua a dividere i grillini. C'è chi lo difende e chi lo attacca. A spezzare una lancia a suo favore, l'amico Alessandro Di Battista che lo definisce "infinitamente più grillino di molti che si professano tali. Non c'è mai stata una volta che non fossi d'accordo con lui. Vi esorto a leggere ciò che dice e a trovare differenze con quel che dicevo io nell'ultima campagna elettorale che ho fatto. Quella da non candidato, quella del 33%. Buon anno a tutti amici miei". E Paragone, nel ringraziarlo, ricorda dal suo profilo Facebook: "Ale rappresenta quell’idea di azione e di intransigenza che mi hanno portato a conoscere il Movimento: stop allo strapotere finanziario, stop con l’Europa di Bruxelles, stop con il sistema delle porte girevoli, lotta a difesa dei veri deboli, stop alle liberalizzazioni che accomunano Lega e Pd. Io quel programma lo difendo perché con quel programma sono stato eletto. Ale lo sa".

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