venerdì 31 gennaio 2020

Riccardo Muti: Milano e Napoli possono attendere

Chi pensava di far nutrire  speranze a Meyer e Lissner, sul ritorno a breve di Riccardo Muti nei Teatri di Napoli e Milano, dovrà tornare sui suoi passi; quelle speranza al momento sono tutte false.
 Il direttore impegnato fino al 2022 a Chicago - per il suo ultimo mandato, perchè avrà già superato gli ottant'anni e desidererà far ritorno a casa - ha detto chiaramente che prima di quel momento nessun progetto è previsto in Italia, salvo gli impegni già assunti, sia a Napoli ( Don Giovanni, prossimamente, con la regia di sua figlia Chiara) che a Firenze  (la città cui Muti è particolarmente legato perchè lì da giovane direttore ebbe il primo incarico stabile) dove si prevede, stando a quel che si dice da tempo,  un suo impegno in teatro (  che Muti non ha smentito, ma si sta ancora, sembra, trattando il titolo), Napoli e ancor più Milano - ammesso che il direttore possa ripensarci - devono attendere. E forse Napoli ancora di più, perchè i rapporti fra Muti e Lissner sono assai meno che buoni.

 Napoli, dopo l'arrivo di Lissner,vedrà il direttore nel Don Giovanni di Mozart, ma certamente non come  'deus ex machina' di un progetto sul 'Settecento napoletano' che Lissner vorrebbe affidargli e che Muti ha già rifiutato, prima ancora di sentirne parlare.

 Stessa sorte a Milano, dove l'arrivo di Meyer come sovrintendente al posto di Pereira, non ha cambiato le cose. Chi vivrà vedrà.

 Pereira invece spera, anzi è certo - per averlo pubblicamente ammesso lo stesso direttore - che Muti tornerà a Firenze per un titolo d'opera, magari del suo amatissimo Cherubini, per il cui ritorno a Firenze - dei suoi resti mortali - il direttore si sta adoperando, e non è detto non ci riesca.


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