giovedì 2 gennaio 2020

Dalla 'filosofia tascabile' di Gianluigi Paragone al 'piccolo chimico' di Matteo Salvini

Le vacanze possono servire a ripassare ciò che si è fatto  a scuola ma si ricorda malamente o a rimediare a ciò che, nonostante la scuola, non si è mai studiato.

Nell'uno come nell'altro caso le vacanze sono utili per gli studenti somari o svogliati.

 A quale di queste due categorie di ex studenti appartengano Gianluigi Paragone e Matteo Salvini, che nelle ultime ore sembrano aver messo a frutto il ripasso delle materie scolastiche, non sappiamo.

C'è Gianluigi Paragone, messo di recente per castigo dietro la lavagna,  che ha sfoderato la sua conoscenza filosofica, quando ha definito, con concetto 'profondo', solitamente assente nelle sue riflessioni tv, che il consesso che lo ha punito, quello dei 'probiviri' degli stellati  grillini, sono il NULLA (Poi ha ristretto il cerchio dei 'nulli'  a Di Maio). Ohi, ohi! Siamo basiti di fronte ad una simile affermazione di uno che dopo aver navigato in quel movimento di 'nulli' si sfila accusandoli della malattia che egli stesso ha conosciuto e sperimentato, occultandone i sintomi su se stesso, e denunciandoli solo ora che  l'epidemia è  inarrestabile.
Probabilmente adesso Paragaone dichiarerà che tornerà all'ovile. Di Salvini.

Il quale Salvini, negli ultimi giorni,  anche in previsione del ritorno nell' ovile di quella pecora matta di Paragone,  che ha rinfrescato le sue elementari conoscenze liceali in filosofia, è tornato agli studi serali,  utilizzando il 'piccolo chimico', che è stato ed è una delle sue passioni.

E, per dimostrare che il corso accelerato che sta seguendo dà comunque dei frutti, ha tirato fuori  la nozione di  'zero assoluto' -  non riferendosi a quel duo di giovani cantautori ( Matteo Maffucci e Thomas De Gasperi) ma alla temperatura massima (minima) che si possa raggiungere, e che anzi  non si raggiunge mai davvero - per definire il premier Conte ( definizione alternativa: 'nulla cosmico'). Che lui pensa di emulare anzi battere, raggiungendo lui, nel caso in cui gli studi da premier avessero un esito positivo per lui non per il nostro Paese, quello 'zero assoluto' che Conte ha mancato.

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