Ieri sera, ospite della trasmissione 'Otto e mezzo' de La 7 era Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, all'indomani delle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria.
Pagelle ai partecipanti:
Giuseppe Conte. Da burattino nelle mani di Di Maio e Salvini ( Conte 1), ha dimostrato di aver imparato l'arte del governare. Ha imparato a rispondere, ad apparire più responsabile delle azioni del Governo, ed anche a come divincolarsi nel caso di assedio. Adesso però, più di ieri, se vuole resistere, servono fatti, non solo parole.
Lilli Gruber. Come al solito vuol dimostrare che Lei la presa, specie con certi soggetti, e Conte è uno di questi, non la molla. Ma nel ruolo di mastino, perde di vista spesso dove effettivamente azzannare e dove non è nè necessario nè opportuno. Come ha fatto quando ha mostrato, per ridicolizzarlo, la foto dell'ultimo suo incontro europeo, mentre cerca il suo posto nella foto di gruppo. Bene, invece,
ha fatto incalzandolo con domande alle quali esigeva risposte concrete e precise, che non sempre ha avuto.
Marco Travaglio. Che il suo Fatto Quotidiano sia stato, almeno fino all'altro ieri, un quasi 'house organ' dei Cinquestelle è assodato; da essi forse sta tentando ora di smarcarsi visto anche l'ultimo esito elettorale negativissimo, che prelude alla fine di fatto del potere del Movimento grillino. Ha difeso sempre il Movimento con il suo giornale, nel quale lui ha sempre rappresentato l'anima più convinta e ignorando anche i malumori interni, adesso sembra volersi riposizionare, ma non ha ancora deciso dove. E perciò prima liscia e poi tira il colpo basso, come ha fatto anche ieri per non apparire quello che fa sconti ai suoi protetti. Insomma, secondo la vecchia massima: un pò la faccia 'feroce', un po la faccia 'fessa'.
Massimo Cacciari. Ha picchiato duro, come fa sempre - viene pagato da La 7 per questo - contro il Pd; ma anche contro il suo socio al Governo. Di conseguenza anche contro Conte, Conte 1 e Conte 2, contro il suo trasformismo e contro molto altro.
Però neanche ad un filosofo è consentito comportarsi scorrettamente in pubblico. A pochi minuti dalla fine della trasmissione che ieri è durata ben oltre l'orario solito ha lasciato lo studio perchè lo attendevano altrove. Conte ha mostrato disappunto, senza sottolineare il comportamento scorretto sotto ogni profilo del filosofo. Il quale si stava confrontando con il Presidente del Consiglio che governa il suo paese, non con uno qualunque. e avrebbe dovuto restare ancora qualche minuto in collegamento, facendo attendere gli altri; perchè nell' altro luogo, dove era atteso, non c'era un altro presidente del Consiglio. Maleducato d'un filosofo!
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