Quante volte ci siamo adirati leggendo le analisi dei vari istituti di ricerca che segnalavano come molti professionisti ed anche tanti datori di lavoro denunciassero redditi improponibili e addirittura, nel secondo caso, inferiori a quelli dei loro dipendenti?
Anche senza considerare i casi, non tanto sporadici, di imprenditori che, a causa della crisi economica - ma finirà una buona volta o sarà la scusa adottata per decenni per giustificare dichiarazioni evidentemente false? - hanno subito gravissimi danni, con ripercussioni sui loro redditi?
No, pensiamo a certe categorie di professionisti che dichiarano normalmente meno di quanto guadagnano i dipendenti pubblici o privati, e magari gli stessi loro dipendenti.
Nella classe politica, per le dichiarazioni dei redditi, si leggono le medesime incongruenze - che leggiamo ogni anno, senza che mai qualcuno vi ponga rimedio - delle dichiarazioni di certe categorie, nelle quali primeggiano, ad esempio, i dentisti che sono fra quelli che guadagnano tanto ma dichiarano poco. Nessuno chiede loro conto del tenore di vita che non potrebbero condurre, come quello che conducono, con quei redditi dichiarati.
Ci sono i 'paperoni' i cui redditi altissimi conosciamo da tempo anche perchè non possono essere falsati - come potrebbe uno come Berlusconi, tanto per citare l'esempio del più ricco fra i politici italiani? - e ci sono quelli che denunciano il giusto - chi fa, ad esempio, il parlamentare e lo fa veramente, che denuncia l'indennità da parlamentare di cui tutti conosciamo l'entità. non 'da fame'.
Altri che svolgono attività professionale durante il mandato parlamentare e che quindi hanno redditi ben più alti, come due noti avvocati, Ghedini e Bongiorno.
Ci viene il sospetto , invece, che non abbiano perso il vizio di denunciare il falso, molti politici, il cui reddito è di qualche decina di migliaia di Euro. C'è qualcuno sempre in giro in Italia, che non ci dice con quali soldi - con i milioni, 49, inguattati? - come nel caso di Salvini che ha un reddito di 70.000 Euro. Od altri ancora che ne hanno uno addirittura inferiore, fin quasi la metà - sui 40.000 Euro circa. E il resto dell'indennità parlamentare dove è finito?
E, infine, c'è anche chi come Di Maio caccia - per ora vuole cacciare, ma non è detto che non lo farà - dal suo partito coloro che non sono in regola con i versamenti ad una società privata ( Casaleggio & Associati, o Rousseau se si preferisce) o che non hanno 'rendicontato' le spese per la loro funzione di rappresentanza popolare, e lui stesso non ha comunicato i suoi redditi.
Può succedere di tutto, in Italia. E, anzi, succede anche questo.
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