giovedì 30 gennaio 2020

Ricoverate il direttore che ha diramato un comunicato inammissibile ed ingiustificato al Conservatorio di Roma

Coronavirus a Roma, psicosi o paura fondata? Di sicuro il documento di cui siamo venuti in possesso farà scatenare un vero e proprio caso: un professore (di cui non pubblichiamo il nome) del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma oggi pomeriggio ha inviato una messaggio agli studenti con il quale si comunica che si impedisce l’accesso alle lezioni a tutti gli studenti orientali (cinesi, giapponesi, coreani e di qualsiasi altro luogo dell’Asia), nonché agli altri che provengano comunque dai Paesi interessati.
“Mercoledì 5 febbraio – prosegue la mail – alle ore 14 il medico del Conservatorio provvederà a visitarli tutti. Solo quelli che passeranno la visita potranno essere riammessi alla frequenza. Nel frattempo l’assenza sarà considerata assenza per malattia. Siete pregati di avvisarli tutti, di convocarli per martedì 5 febbraio alle ore 14:00 e di ricordargli di portare il libretto”.
La mail, titolata “Epidemia cinese” , suona:


"Care Colleghe e cari Colleghi, a causa delle ben note vicende legate all'epidemia cinese, sono sospese le lezioni degli studenti orientali (cinesi, coreani, giapponesi ecc.), nonché di altri che provenissero dai Paesi interessati. Mercoledì 5 febbraio alle ore 14 il medico del Conservatorio provvederà a visitarli tutti. Solo quelli che passeranno la visita potranno essere riammessi alla frequenza. Nel frattempo l'assenza sarà considerata assenza per malattia. Siete pregati di avvisarli tutti, di convocarli per il 5 febbraio alle ore 14, e di ricordargli di portare il libretto. Cordiali saluti", si legge nella newsletter a uso interno che in seguito è stata diffusa sui social. La mail è titolata nell’oggetto "Epidemia cinese". 
Bufera sull'istituzione di via dei Greci, con molti docenti che si dicono allibiti per la scelta che viene ritenuta discriminatoria. 


Da LA REPUBBLICA
Una newsletter inviata ai docenti dimostra quanto si stia diffondendo la psicosi del coronavirus: "Care Colleghe e cari Colleghi, a causa delle ben note vicende legate all'epidemia cinese, sono sospese le lezioni degli studenti orientali (cinesi, coreani, giapponesi ecc.), nonché di altri che provenissero dai Paesi interessati. Mercoledì 5 febbraio alle ore 14 il medico del Conservatorio provvederà a visitarli tutti. Solo quelli che passeranno la visita potranno essere riammessi alla frequenza. Nel frattempo l'assenza sarà considerata assenza per malattia. Siete pregati di avvisarli tutti, di convocarli per il 5 febbraio alle ore 14, e di ricordargli di portare il libretto. Cordiali saluti". Firmata dal direttore, Roberto Giuliani.





E' successo a Roma, nel pomeriggio, al Conservatorio di Santa Cecilia, istituzione romana in via dei Greci (da non confondersi con l'Accademia di Santa Cecilia che ha sede al Parco della Musica) e ha preso forma nelle mail che abitualmente il direttore utilizza per dialogare con i circa 160 docenti dell'istituzione musicale. La gran parte dei prof sono rimasti senza parole. "Allibiti", spiega una insegnante di musica, "così lediamo il diritto degli studenti a frequentare i nostri corsi. Poi il direttore fa riferimento a un medico del Conservatorio. Ma quale dottore? Non ne abbiamo mai avuto uno. Mi sembra una comunicazione folle, che discrimina, diffonde paura, un'assurdità. A meno che non siano successi fatti specifici che però il direttore non ha precisato".




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Lo screening, secondo le volontà del direttore, sarebbe esteso a tutti i cittadini orientali indiscriminatamente a prescindere dal fatto che siano andati o meno di recente in patria. La gran parte degli studenti - e tra questi appunto cinesi, giapponesi, coreani - vive a Roma e nelle immediate vicinanze da tempo e spesso si tratta di cittadini figli di migranti di seconda generazione che non hanno alcun rapporto con i paesi orientali di provenienza. E ancora la prof: "Spero che si tratti di un errore, o di uno scherzo, ma anche se lo fosse sarebbe davvero di pessimo gusto. La notizia si è sparsa tra gli allievi e uno dei miei, di origine coreane, mi detto quasi in lacrime. Prof, ma io domani posso venire a lezione o no? "

Analogo, ma più ragionevole, comunicato nel Conservatorio di Como:

"Gentili studenti, a nome della direzione si comunica che per ragioni di profilassi, tutti gli studenti di ritorno da viaggi in Cina sono pregati dall’astenersi di frequentare il Conservatorio di Como per i 14 giorni successivi alla data di rientro”. 

È l’avviso che il Conservatorio di Como ha pubblicato sulla propria pagina internet. L’istituto conta numerosi studenti cinesi, molto dei quali tornati o  di ritorno dal capodanno cinese.

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