Nel cuore della notte - nel suo intervento con il rosario in mano dalla sede di via Bellerio - Matteo Salvini ha detto con tono trionfalistico: "La Lega è "primo partito al Nord e al Sud, abbiamo percentuali sopra al 50% in tante città e siamo anche primo partito in tante città del centro e del sud, ci metterò ancora più passione ed energia". Ma quanto è omogenea l'egemonia leghista sul territorio nazionale?
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Partiamo dalla circoscrizione del Nord Est: qui la Lega sfiora il 40 per cento. Con il Partito democratico che insegue al 23,8 per cento. E i 5Stelle appena intorno al 10. Il top in Veneto, un vero feudo verde: il Carroccio qui sfiora il 50 per cento. In Friuli Venezia Giulia è al 42. In Trentino Alto Adige è testa a testa con la Svp. Ma il dato forse più eclatante è quello dell'Emilia-Romagna, dove la Lega è al 33 per cento contro il 31 del Partito democratico. Un dato che potrebbe essere significativo anche in vista delle amministrative, con i tanti Comuni "rossi" che hanno votato ieri ma i cui voti saranno scrutinati solo a partire dalle 14. Nelle città di sicuro fa eccezione Bologna, dove il Pd resta al 40% e la Lega al 21, ma a Ferrara - per esempio, dove si è votato per il sindaco - il Carroccio è al 36,6 (il Pd al 29).
Anche nella circoscrizione del Nord Ovest la Lega è il primo partito: 40% contro il 23,4 del Pd e l'11 dei 5Stelle. In Lombardia il partito di Salvini è al 43 contro il 23 del Pd. Resiste Milano, dove il Partito democratico è al 35,9 contro il 27 della Lega. In Piemonte la Lega è al 36 e il Pd insegue al 24 punti di distanza (ma a Torino i dem sono primi). Stessa situazione anche in Liguria, dove il ritardo dei dem rispetto al Carroccio è di quasi 9 punti (ma a Genova il Pd è primo, 30 per cento contro 27).
Lega prima anche nella circoscrizione dell'Italia centrale. Lega al 33, Pd al 26,9 e M5S al 15,9. Fa eccezione la Toscana dove il Pd è il primo partito (a Firenze addirittura con il 42 per cento). Mentre nelle Marche il vantaggio del partito di Salvini è di quasi 15 punti. Clamorosa anche l'affermazione della Lega in Umbria, dove si impone con il 38,1% - mentre, cinque anni fa, aveva ottenuto il 2,51% con appena 11.673 voti - ed è seguita dal Pd che al contrario è crollato dal 49,15% delle europee 2014 al 23,98%. Netto distacco anche nel Lazio a favore di Salvini. Fa eccezione la capitale, Roma, dove il Pd è oltre il 30 per cento, la Lega al 25 e il M5S sotto il 18.
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I 5Stelle mantengono invece il primato nella circoscrizione meridionale: 29 per cento contro il 23 della Lega e il 18 del Pd. Questo vale per tutte le regioni del Sud (Calabria, Puglia, Basilicata, Campania, Molise) e per le grandi città come Napoli e Bari. Fa eccezione l'Abruzzo, dove la Lega ha un vantaggio sui 5Stelle di quasi 13 punti. Anche nell'isola di Lampedusa la Lega fa il pieno di voti e raggiunge un sorprendente 45%.
Percentuali simili anche nelle isole, dove i 5Stelle sono primo partito e si attestano al 29,85 per cento la Lega è al 22,42 e il Pd al . Il Movimento va meglio in Sicilia (vince a Palermo e Catania) che in Sardegna (dove il Pd è il primo partito a Cagliari).
E l'affluenza? Davvero il calo al Sud ha pesato sul crollo dei 5Stelle? Di sicuro la flessione ha riguardato quasi tutte le regioni italiane: 2 punti e mezzo in meno rispetto al 2014. Ma certo spicca il meno 12 per cento di votanti in Abruzzo, il meno 4 in Campania, il meno 6 in Sardegna e il meno 5 in Sardegna.
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