giovedì 16 maggio 2019

In Giapppone si lavora fino a 70 anni, mentre in Italia si mandano in pensione tutti, ma posti nuovi per i giovani - come promeso - non se ne vedono all'orizzonte

 Il governo giapponese esorta le aziende del Paese a mantenere in organico i propri impiegati almeno fino a 70 anni di età, per far fronte alla grave carenza di forza lavoro con cui si confronta la nazione. 

L'esecutivo guidato dal premier Shinzo Abe intende inoltre fornire assistenza alle imprese che offrono occupazione ai pensionati, anche attraverso la formazione di nuove società, e tramite il lavoro freelance. "Credo che sia necessario fornire una serie di opzioni al personale esperto, ache se in età avanzata", ha detto Abe, partecipando a un convegno sulle politiche del lavoro. 

Molte aziende in Giappone fissano l'età della pensione a 60 anni, ma la legge consente agli impiegati di poter continuare a lavorare fino a 65 anni di età, se lo desiderano. Assicurare una forza lavorativa adeguata è diventata la priorità dell'esecutivo conservatore, per misurarsi con le spese insostenibili dello stato sociale, sempre più aggravato da un problema demografico che non conosce soluzione (ANSA)

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