Il nuovo ritorno di Riccardo Muti ( con la Chicago Symphony) un balletto dedicato al tema dei migranti ( Creazione di Bigonzetti). Un Mister X( Alagna?) assente da tempo. E un’opera grandi firme con la regia di un premio Oscar e i costumi della coppia più famosa della moda mondiale. Sono le principali novità del prossimo cartellone della Scala, che verrà presentato tra qualche settimana e che ieri è stato preannunciato ai rappresentanti sindacali del teatro dal sovrintendente Alexander Pereira. Il programma non ha ancora i crismi dell’ufficialità, ma il Giorno ve ne anticipa alcuni dettagli. Come si sapeva già, la stagione 2019-2020 verrà inaugurata il prossimo 7 dicembre dalla Tosca di Giacomo Puccini: la protagonista sarà la diva Anna Netrebko, già acclamata il giorno di Sant’Ambrogio nei panni di Giovanna d’Arco (2015) e Maddalena de Coigny (2017); sul podio il direttore musicale Riccardo Chailly, regista Davide Livermore, forte del successo ottenuto meno di quattro mesi fa con l’allestimento di Attila. Romeo et Juliette sarà il battesimo del fuoco per il direttore d’orchestra Lorenzo Viotti, incoronato miglior emergente 2017 agli International Opera Awards e già alla guida dell’ensemble dell’Accademia del Piermarini nel tour in Lombardia; sul palco, invece, si esibirà una veterana particolarmente amata dal pubblico di via Filodrammatici, il soprano tedesco Diana Damrau.
Il Trovatore sarà diretto da Nicola Luisotti, mentre toccherà a Diego Fasolis cimentarsi con Il turco in Italia di Gioacchino Rossini. Ancora in scena un evergreen da sold out assicurato come la Traviata di Liliana Cavani, che verrà portata anche in Giappone, mentre il regista Damiano Michieletto sarà l’artefice di una nuova produzione di Salomè di Richard Strauss. Spazio per Wagner (Tannhauser), Ponchielli (La Gioconda) e la coppia Schönberg-Nono (Dittico contemporaneo). Parterre de roi per Ballo in maschera di Verdi: Zubin Mehta sul podio, Gabriele Salvatores regia e Dolce&Gabbana, sempre più coinvolti nelle attività del teatro, costumi. La stagione del balletto sarà aperta da Sylvia, ma c’è da scommettere che ad attirare l’attenzione sarà Creazione di Mauro Bigonzetti, al rientro in via Filodrammatici dopo la poco felice esperienza alla guida del Corpo di ballo scaligero: stando alle indiscrezioni, lo spettacolo verterà sul tema dei profughi e dei flussi migratori che da anni stanno riguardando Africa ed Europa. Nel 2020 si rivedrà pure il maestro Riccardo Muti, tornato al Piermarini nel 2017 dopo un’assenza di 12 anni: l’ex direttore musicale del teatro dirigerà ancora una volta la Chicago Symphony.
A proposito di grandi ritorni, Pereira ne ha preannunciato un altro eccellente, senza però svelare ulteriori particolari: il pensiero di molti è andato subito a Roberto Alagna, assente dall’artisticamente drammatico 10 dicembre del 2006, quando abbandonò l’Aida per i fischi del pubblico. Fosse lui Mister X, sarebbe l’ennesimo colpo a sorpresa dell’imprevedibile manager austriaco, col contratto in scadenza nel 2020 ma niente affatto rassegnato ad abdicare, nonostante le furiose polemiche che alla fine hanno fatto (in parte) tramontare l’intesa con l’Arabia Saudita. Pure la prossima stagione sarà grandi numeri: 15 titoli d’opera e 7 di balletto per un numero complessivo di spettacoli in sede pari a 273 (283 se contiamo la Filarmonica). Senza dimenticare le tournée all’estero: da Hong Kong alla California, fino all’ormai famosa Riad.
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