mercoledì 22 maggio 2019

IN ITALIA I GIORNALISTI QUERELATI SONO SEIMILA CIRCA, OGNI ANNO ( CI SIAMO PASSATI ANCHE NOI E PIU' DI UNA VOLTA! )

Diffamazione. Una sentenza dice: fate in fretta. Il commento del direttore di Ossigeno all’assoluzione del giornalista di Siracusa, Carmelo Maiorca, querelato da un ex pm.
di Alberto Spampinato/OSSIGENO




22 Maggio 2019. L’assoluzione del giornalista Carmelo Maiorca (vedi) querelato da un ex pm di Siracusa è arrivata dopo 7 anni durante i quali questo onesto giornalista, oltre a subire la pena di chi è chiamato a difendersi da un’accusa infondata, ha dovuto sostenere l’onere della difesa legale e le spese di numerose trasferte per udienze e interrogatori.


Ossigeno esprime viva soddisfazione per il verdetto del giudice di Messina, che rende giustizia.


Per la parte che gli compete, il nostro Osservatorio, aveva valutato le circostanze e aveva riconosciuto la correttezza dell’operato di questo cronista e, di conseguenza, aveva ritenuto doveroso accogliere la sua richiesta di concorrere alle spese di difesa con un bonus concesso dal nostro Ufficio di Assistenza Legale. E’ stata una scelta giusta.


Questo processo che dovrebbe fare comprendere a tutti quanto sia necessario e urgente correggere le norme sulla diffamazione a mezzo stampa.


In Italia i giornalisti querelati sono seimila l’anno. Nove su dieci vengono accusati ingiustamente, proprio come è accaduto a Carmelo Maiorca. Sebbene nella maggior parte dei casi ciò sia chiaro fin dal primo momento, se vogliono avere la soddisfazione di vederlo riconosciuto da un giudice i querelati devono fare la stessa lunga trafila processuale e devono sostenere le stesse spese. E’ tempo che il Parlamento cambi le leggi e le procedure che permettono tutto ciò. Se c’è la volontà politica, il Parlamento può mettere fine in poche settimane a questo massacro, cambiando alcune poche norme della legislazione che da decenni consente impunemente di usare le querele a scopo intimidatorio, per imporre a giornali e giornalisti una prudenza che più propriamente dovremmo chiamare censura. - ASP



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