Non proprio un incipit da premio Pulitzer. Eppure tutto il clamore politico era iniziato per colpa di quelle pagine a cui il ministro dell'Interno Matteo Salvini aveva affidato la sua biografia. La casa editrice, ormai fin troppo nota, è Altaforte, vicina a CasaPound, fondata da Francesco Polacchi, indagato per apologia di fascismo. Da quel caso era nata tutta la polemica attorno alla partecipazione di Altaforte al Salone del libro di Torino che alla fine ha deciso di estrometterla dall'evento. Ma l'autrice del libro-intervista Io sono Matteo Salvini, Chiara Giannini, ci è andata lo stesso alla kermesse torinese: «Ho portato una copia per far vedere a tutti quelli che me l'hanno impedito che la cultura spacca i ponti e può entrare ovunque». Ora su Twitter ha cominciato a girare anche il primo capitolo, dal titolo "Un fenomeno chiamato Salvini".
L'inizio è folgorante. E fa riferimento non tanto alla politica quanto al fascino che il Capitano riesce a esercitare sulle italiane: «Il suo è il cognome più cliccato su Google in Italia: è l'uomo più desiderato dalle donne dello Stivale, anche, di nascosto, da quelle di sinistra, malgrado non abbia propriamente la faccia del latin lover. C'è chi pagherebbe oro per vederlo nella quotidianità della vita privata o solo per prenderci un caffè». Ma adesso c'è il vinci-Salvini e il sogno può diventare realtà.
Poi una breve parentesi sulla Lega: Salvini «non è riuscito solo a portare il suo partito dalle misere percentuali di un tempo a quelle di una forza di governo stabilizzata e solida, ma ha toccato il cuore della gente, con quella naturalezza che solo chi parla senza aver paura di niente può avere». Infine l'aneddoto strappalacrime sull'infanzia: «D'ingiustizie, nella vita, ne ha subite anche lui, sin da piccolo, quando racconta ironicamente che all'asilo gli rubarono il suo pupazzetto di Zorro». Zorro che nella serata del 14 maggio è diventato trending topic su Twitter. Citato da persone col cuore spezzato per l'episodio di bullismo contro il baby Matteo.
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