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Ma le associazioni di categoria e gli studi legali sono già sul piede di guerra. Già pronta una valanga di ricorsi per evitare la sforbiciata.
L'avvocato Luca Canevari (inforicorsipensioni@gmail.com) di Dirittissimo ci spiega in che modo verranno portati avanti i ricorsi: "Ci apprestiamo a presentare alla Corte dei Conti o al Tribunale Ordinario del Lavoro, a seconda che si tratti di pensionati ex dipendenti pubblici, ovvero di privati. Ricordo come la Corte abbia affermato l"illegittimità delle norme di decurtazione della pensione nel caso di reiterazione delle medesime (Sentenza n. 250 del 2017). E le norme approvate con la Legge di Bilancio per il 2019 reiterano precedenti norme sui tagli. In definitiva, si tratta di norme che non solo violano il principio costituzionale di certezza del diritto, in quanto incidono su diritti acquisiti sui quali i cittadini fanno legittimamente affidamento, ma violano manifestamente proprio il divieto di reiterazione sancito dalla Corte Costituzionale, nonché la tutela dell"integrità della pensione, costituzionalmente tutelata". Infine Canevari fa un esempio chiaro di quello che accadrà nel prossimo cedolino dei pensionati d'oro: "Un pensionato che percepisce poco piu" di 10.000 Euro lorde al mese di pensione, vede, nel mese di giugno, una decurtazione superiore a Euro 400. Tale applicazione cumulata delle decurtazioni decorrenti dal 1 gennaio 2019 rende ancora più accentuata la lesione ai diritti di questi pensionati". L'1 giugno in piazza scenderanno tutti quei pensionati che sono "stufi" di essere trattati come bancomat.
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