Gli striscioni contro Salvini in occasione del comizio a Gioia del Colle non avevano «una portata e idoneità offensiva», «trattandosi di esternazioni del proprio convincimento politico» che «possono assumere toni aspri» ma che sono «prive di portata denigratoria del prestigio della funzione pubblica». Per questi motivi il pm di Bari non ha convalidato il sequestro di due striscioni e ha chiesto l'archiviazione dell'indagine per vilipendio a carico di ignoti.
Su uno striscione era scritto 'Meglio lesbica e comunista che salviniana e fascistà, nell'altro 'La Lega è una vergogna, Pino Danielè. I due striscioni furono rimossi e sequestrati dai carabinieri: uno su un cavalcavia sulla Statale 100 all'altezza di Gioia del Colle e l'altro sul ponte della ferrovia della città. Nel decreto con il quale non ha convalidato il sequestro dei militari dell'Arma, il pm Iolanda Daniela Chimienti scrive che gli striscioni non hanno «una portata e idoneità offensiva», «trattandosi di esternazioni del proprio convincimento politico, che notoriamente in tale ambito possono assumere toni aspri ed essere colorate dall'utilizzo di espressioni diffuse nel gergo corrente, prive di portata denigratoria del prestigio della funzione pubblica e dell'istituzione rappresentata». Il pm ha quindi ordinato la restituzione dei manifesti e chiesto contestualmente l'archiviazione della relativa indagine per vilipendio a carico di ignoti.
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