La trasmissione di Fabio Fazio Che fuori tempo che fa, che va in onda il lunedì in seconda serata, chiude i battenti con tre settimane d’anticipo per decisione di Rai 1. Lo ha annunciato ieri sera lo stesso conduttore in apertura del programma domenicale di prima serata Che tempo che fa, la cui programmazione non è stata toccata. «Un avviso al nostro pubblico — ha detto Fazio — per tutti coloro che ci seguono al lunedì, vorrei ricordavi che domani (lunedì, ndr) sarà la nostra ultima puntata. Ci è stato comunicato che le ultime tre previste non andranno in onda». E ha aggiunto: «Grazie per essere stati con noi quest’anno: più del 13% e 1 milione e mezzo di telespettatori di media».
L’irritazione di Salini con De Santis
La spiegazione offerta dall’ufficio stampa è che si tratta di una decisione autonoma della rete che fa capo a Teresa De Santis, vicina alla Lega (protagonista di una dura polemica con Claudio Baglioni prima del Festival di Sanremo) che, per bocca del leader Matteo Salvini, ha più volte ufficialmente chiesto a Fazio di ridursi lo stipendio. Ma dallo staff dell’ad Fabrizio Salini si fa sapere che il manager è «molto irritato» per la vicenda di Fazio al punto di aver convocato per oggi la De Santis, direttore di rete e il direttore editoriale e palinsesti.
La Rai: «Nessun taglio»
La spiegazione ufficiale fornita dalla Rai è che il programma del lunedì chiude in anticipo perché il 20 maggio è già in palinsesto una puntata di Porta a porta e presumibilmente lunedì 27 maggio lo spazio sarà dedicato all’analisi del voto delle Europee. Quanto al 3 giugno, il programma sarà sostituito dalla messa in onda di un film. Fazio non ha fatto commenti in trasmissione circa la polemica politica anche se, nel rivendicare i propri risultati, ha indirettamente risposto alle critiche di Salvini. Dai 5 Stelle fanno invece sapere che «la lotta ai maxi stipendi in Rai è sempre stata una nostra battaglia, ma sulla questione in merito aspettiamo che l’azienda si pronunci».
Le polemiche sullo stipendio
Certo è che la chiusura anticipata del programma del lunedì suona come un primo ridimensionamento dello spazio occupato dal presentatore. Forse l’unico possibile prima delle elezioni del 26 maggio, visto che il contratto di Fazio è blindato. Né può avere effetto immediato la risoluzione presentata dalla Lega in commissione di Vigilanza Rai che prevede di porre un tetto ai compensi degli artisti e dei conduttori. Sulla vicenda è tornato ieri, in un’intervista al Messaggero, anche il consigliere di amministrazione Igor De Biasio, definendo Fazio «un’opportunità, ma a due condizioni. La prima: uno stipendio accettabile agli occhi degli italiani che lo pagano. La seconda: che vada su un’altra rete». Si parla di Rai2 o Rai3. Lo stesso consigliere in quota Lega ha attaccato a testa bassa Salini accusandolo di non decidere. Sul punto è insorta la consigliera in quota Pd, Rita Borioni «stupita per le parole del consigliere che ha appena votato il piano industriale e il bilancio». Si è schierato contro De Biasio anche Riccardo Laganà, consigliere eletto dai dipendenti Rai: «Lasciamo lavorare in autonomia Salini: voglio credere nelle sue intenzioni di valorizzare ed utilizzare appieno le eccellenze interne Rai, a cominciare già dalle prossime nomine». Ma intanto la mossa del consigliere in quota leghista sembra una risposta alla convergenza del M5S sulla risoluzione del Pd, presentata in Vigilanza, sul doppio incarico del presidente Marcello Foa in RaiCom. Martedì la commissione si riunirà ma pare improbabile che si vada al voto su Foa prima delle elezioni. Intanto Salini sta lavorando alle nomine. Sono circolati i nomi di Massimo Ferrario alla produzione Tv, di Felice Ventura al personale e di Marcello Giannotti alla comunicazione, ma non si escludono sorprese. In settimana sono attese anche le nomine alle direzioni di rete: a Rai1 si fanno i nomi di Milo Infante, Franco di Mare, Maria Teresa Fiore e Franco Argenziano, mentre dovrebbero restare invariate le direzioni di Rai2 e Rai3.
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