New York vuole abolire la pizza nel forno a legna: l'ultima follia woke
New York, New York. La città che non dorme mai. La Grande Mela colma di mille occasioni da cogliere, leggendaria fucina di idee e opportunità, in questi ancora una volta al centro di attenzioni per le fortune e le vicissitudini della cucina italiana in terra d'America.
Se da una parte si è appena concluso il "Fancy Summer Festival", importantissima fiera agroalimentare internazionale in cui le eccellenze e la gastronomia del nostro Paese hanno rivestito un ruolo da protagoniste (in concomitanza con la candidatura della cucina italiana a patrimonio UNESCO), dall'altra la metropoli americana si è ritrovata infiammata da una accesa polemica sui destini di una specialità italiana ormai iconica negli Usa: la pizza.
Il Dipartimento per la Protezione Ambientale della città di New York ha infatti deciso di dichiarare guerra ai forni a legna delle pizzerie italiane, stilando una proposta di legge comunale contenente nuove regole che imporrebbero ai ristoratori che ancora usano l'antico metodo di cottura di ridurre le emissioni di carbonio del 75%.
L'obiettivo sarebbe quello di salvaguardare la qualità dell'aria newyorkese e di dare una svolta "green" alle pizzerie italiane che secondo i burocrati del comune inquinerebbero a tutto spiano a colpi di pizza Margherita.
Per adeguarsi alla nuova normativa i ristoratori dovranno compiere pesanti e costose modifiche strutturali ai loro impianti, quasi tutti molto vecchi visto che dal 2016 per un'altra legge non è stato più possibile realizzarne di nuovi.
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