Elena Basile, ex ambasciatrice italiana in Belgio, rivela che a scrivere pezzi filo russi sul Fatto era lei | Pseudonimo usato: Ipazia
Elena Basile non è una qualunque: napoletana, diplomatica di razza, ha rappresentato come ambasciatrice l’Italia in Svezia, dal 2013 a 2017, ed in Belgio, dal 2017 al 2021. Per motivi di lavoro è stata prima in Madagascar, Canada, Ungheria e Portogallo. Dal 1° giugno in pensione, dopo aver lasciato il suo ultimo incarico, quello di di ambasciatrice d’Italia in Belgio, con un contestassimo tweet ha oggi rivelato lei di essere “Ipazia“, la nota – ed assai discussa – collaboratrice filo-russa del Fatto Quotidiano:
«L’ex ambasciatrice dell’Italia in Svezia e in Belgio ci illustra il perfetto lavorio dei servizi russi sui nostri diplomatici all’estero», ha commentato su Twitter Marco Taradash, ex deputato che cura la rassegna stampa di Radio Radicale «Stampa e regime».
Ancora più critico il tweet di David Carretta, giornalista da Bruxelles per Radio Radicale e Il Foglio: “Diplomatica, ministro plenipotenziario, già ambasciatrice in Svezia e in Belgio, ammette di aver scritto sotto pseudonimo articoli di disinformazione e propaganda pro russa. Firmati Ipazia. Sul Fatto quotidiano. Tutto bene alla Farnesina? E i servizi che dicono?“.
Enrico Borghi, Senatore di Italia Viva, ha invece così commentato: “Inutile girarci attorno: il fatto che un alto funzionario statale, ganglio della nostra politica estera in vari paesi-chiave, sotto pseudonimo abbia attaccato apertamente il nostro Paese, il suo posizionamento e la sua politica è grave. Perché ha disinformato. Come vuole Mosca”.
Gli scritti di Elena Basile, alias Ipazia, sul Fatto Quotidiano avevano già fatto ampiamente discutere nei mesi scorsi. Basta leggere i titoli per capirne il contenuto: “Domande scomode sulla carneficina”, “Meno bugie e più umiltà per costruire la pace” e “Tanti ucraini al macello per gli interessi di pochi”, “Le democrazie ‘liberali’ e la censura di guerra”, “L’antifascismo nel 2023 è dire di no alla guerra”, per citarne cinque, tutti scritti al tempo in cui ci risulta che la Basile fosse rappresentante del governo italiano presso il Regno del Belgio.
Proprio oggi, il nostro quotidiano ha dedicato una pagina intera alle attività di disinformazione russa all’estero ed alla vicenda, tutta ancora da chiarire, delle ingenti somme dei contanti all’estero in dotazione all’Ambasciata a Roma: uno di cronaca a firma di Alessio De Giorgi ed uno di commento a firma di Paolo Guzzanti.
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