Milano, Bob Dylan agli Arcimboldi: sold out e niente cellulari in sala
Tutti zitti suona Bob. Arriva oggi e domani agli Arcimboldi Bob Dylan, prima tappa italiana del suo tour di cinque località. Il cantautore americano mancava dall’Italia da cinque anni e ci torna da stasera (ovviamente sold out–) portando sul palco “Rough and Rowdy Ways”, pubblicato nel giugno 2020, e considerato da gran parte della critica internazionale come uno dei suoi migliori degli ultimi anni.
Bob Dylan, 82 anni da Duluth, ha fatto la storia del rock e della cultura del secondo Novecento, visto che nel 2016 è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura. Quindi molto da aggiungere non c’è. Gli inizi come folk singer, ogni album una leggenda. Da “The freewheelin’ Bob Dylan”, il disco che conferma al mondo la nascita del cantore della protesta, ai fondamentali “Bringing It All Back Home”, “Highway 61 revisited”, “Blonde on blonde” (primo doppio della storia del rock). Gli anni Settanta fra alti e bassi, con “Desire” che segna il ritorno alla grande, il periodo della conversione cristiana, il blues, il rinnovato impegno nel comporre, l’Oscar nel nuovo millennio per il brano “Things have changed”, incluso nella colonna sonora del film “Wonder boys” (2000) che vince il premio per la migliore canzone originale. Insomma, Dylan c’è sempre stato. Stasera e domani cosa suonerà è mistero, come accade per le sue esibizioni. La prima certezza è che eseguirà le canzoni dell’album “Rough and Rowdy Ways”. La seconda certezza è che il suo concerto non sarà rimbalzato dai cellulari di Milano a tutto il mondo. Il songwriter infatti farà riporre il telefono a ciascun spettatore in una speciale custodia, per poi restituirlo alla fine. Niente distrazioni, solo la sua musica. A Milano Dylan è stato una quindicina di volte; la prima fu a San Siro nel 1984. Prossime mete il Lucca Summer Festival e Umbria Jazz per chiudere a Roma, nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica.
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