La lettera aperta dell'ex sovrintendente del Maggio musicale fiorentino Cristiano Chiarot rivolta al successore Alexander Pereira per rispondere alle dichiarazioni, lette sulla stampa, di quest'ultimo circa la condizione economica del Maggio, dopo le polemiche legate alle sue spese a carico della Fondazione lirica, suscita la reazione dei consiglieri di Fratelli d'Italia Jacopo Cellai e Alessandro Draghi. "Affermando che senza il tuo arrivo il Maggio sarebbe fallito - scrive Chiarot - dichiari qualcosa che stride con i fatti". Citando la nota integrativa al bilancio consuntivo 2019, Chiarot ricorda che "il risultato d'esercizio si era chiuso con un avanzo di poco meno 1,3 milioni", un risultato ottenuto "senza poste straordinarie, senza ammortamenti e dimostrando l'efficacia del percorso di risanamento intrapreso".
"Sul Maggio – dichiarano Cellai e Draghi –, appare sempre più evidente come la destituzione di Chiarot, sovrintendente che aveva portato finalmente un equilibrio in Teatro e che venne applaudito a scena aperta anche dalle opposizioni a fine del mandato scorso, sia nata per scegliere un Soprintendente gradito al Ministero, che il sindaco aveva interesse a seguire in vista del suo futuro. Non vi erano ragioni per sollevare dall'incarico Chiarot, e per mettere un Soprintendente che Milano aveva congedato per ragioni analoghe a quelle che Fratelli d’Italia ha portato alla luce in questi giorni". (fdr)
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