Il trafiletto uscito oggi su Repubblica riguardante Corrado Augias e la Rai, suscita ilarità.
Dice: " L'amministratore delegato Carlo Fuortes ha ricevuto Corrado Augias al quale ha fatto omaggio di una penna stilografica in occasione dei suoi 62 anni in azienda che ne fanno uno dei decani fra i collaboratori di Viale Mazzini": Uno si aspetta si leggere nel seguito: "in occasione della sua meritata pensione dalla Rai" . Ma questo non c'è scritto, perché Augias continuerà a collaborare con la Rai, a dispetto dei suoi 87 anni.
Ma ciò che di ilarità ne suscita in misura maggiore, è il seguito del trafiletto di Repubblica:" Attualmente - siamo a venerdì 17 giugno - Augias è impegnato nella ideazione e conduzione de La Gioia della Musica, su Rai Tre, una serie dedicata alla musica lirico-sinfonica che ha ottenuto un notevole successo di ascolti".
Che la trasmissione del maestro Augias, tanto decantata ma assolutamente inutile e troppo banalizzante, sia terminata da almeno una settimana lo sanno tutti. Eccetto Repubblica? Lo sanno anche a Repubblica, solo che non avendo il suo quotidiano partecipato al panegirico di fine ciclo ad Augias, come ha fatto perfino Aldo Grasso sul Corriere e la Silipo su La Stampa, Repubblica ha cercato di rimediarvi anche se fuori tempo massimo.
Augias non può aver letto quelle dichiarazioni di Daniel Harding uscite proprio sul suo giornale, sulla 'complessità e profondità della musica' che non può esaurirsi in quelle quattro banalissime nozioncelle che il 'Bernstein italiano' ha propinato agli spettatori tv, e che hanno fatto felice Carlo Fuortes e certa italietta, che analfabeta quanto Fuortes in fatto di musica, osanna il divulgatore tv, lo premia e, addirittura, se lo contende; tanto che se si guarda al calendario degli impegni finora noti del maestro Augias sembra quello di un giovane genio musicale, appena scoperto.
Comincia questi giorni a Bologna con 'La repubblica delle idee' dove presenterà il suo spettacolo di parole e musica 'Alla luna'; in coppia con il pianista Aurelio Canonici suo partner in tv; stesso spettacolo porterà poco dopo al Festival di Ravenna.
Mentre una prestazione più musicale gli è stata richiesta da Carlotta Mantovani e sua figlia, Alice Pavarotti, per l'estate nella villa museo del grande tenore, dove presenterà Tosca, circondato da giovani cantanti.
Adesso ci manca solo la sua nomina a sovrintendente di un teatro lirico italiano. E non ci sarebbe da meravigliarsi.
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