Con un articolo troppo lungo e troppo laudativo per essere credibile, L'Espresso settimanale ha fatto raccontare a Fortunato Ortombina, Sovrintendente e Direttore artistico del Teatro La Fenice, il suo progetto di portare la musica a tutti, con la ripresa della tradizione, d'estate, del Concerto in Piazza san Marco.
Troppo laudativo ed anche eccessivamente approssimativo nella ricostruzione, il racconto di Ortombina, che ha dimenticato come quella tradizione non si sia mai fermata. Infatti, non sappiamo se volutamene, ha dimenticato di citare uno degli ultimi concerti diretto da Morricone, e pagato dal Casinò di Venezia, in concomitanza della Biennale Cinema, quando al musicista fu consegnato il 'Leone di cristallo' dorato, istituito dal Casinò per premiare cittadini non veneziani che per la città lagunare avevano fatto qualcosa di significativo.
Chi era presenta a quel concerto ricorda ancora come man mano che l'esecuzione procedeva, si vide la piazza allagata, seppure con qualche centimetro appena di acqua.
E comunque la tradizione di portare i complessi della Fenice, fuori dal teatro, ha visto anche le rappresentazioni liriche all'interno e nel cortile di Palazzo Ducale. Anche quelle ha dimenticato.
Comunque Ortombina ha voluto sottolineare la sua intenzione di portare, anche attraverso il concerto in piazza, la musica a tutti.
Ma non ha spiegato in che senso. Specie se poi , come ha annunciato la giornalista, i biglietti di quel concerto sono già in vendita e costano una modestissima cifra, alla portata di tutti : da 70,00 Euro a 300,00.
Altro che musica per tutti. Venezia che è fra le città più visitate d'Italia, dimostra, anche in questo caso, la sua volontà di rifarsi sugli anni di magra per la pandemia, e di volerlo fare senza indugio e in tempi ridottissimi.
Stranieri a parte, quanti italiani, per non parlare dei veneziani, sono in grado di sborsare quelle cifre per ascoltare un concerto in Piazza San Marco, dove, a volerla dir tutta, la musica è solo un pretesto per ammirare, da seduti, la meraviglia di quella piazza?
Il Teatro La Fenice sembra voler fare concorrenza, in fatto di costi, a quegli storici bar della piazza, dove chi vi si siede, viene immancabilmente depredato.
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