Tre disastri in una sola giornata di programmazione della rete che si vanta di essere quella 'culturale' della Rai, affidata a Silvia Calandrelli, la quale ha evidentemente altri pensieri per la testa più che la cura della rete affidatale da troppo tempo, SENZA evidenti MERITI.
Stamattina ci è capitato di ascoltare le ultime battute del Don Giovanni di Mozart che Rai 5 ha trasmesso in una edizione 'storica', del 1958 addirittura. Finita l'opera, Rai 5, la rete culturale della tv di Stato, non ha ritenuto opportuno, mentre sarebbe stato suo dovere farlo, segnalare ai telespettatori che quella edizioni, abbastanza inusuale, era stata ripresa oltre settant'anni fa nel Teatrino di Corte di Napoli , con la direzione di Nino Sanzogno, la regia di un Franco Zeffirelli giovanissimo, e intrepretata da cantanti che hanno fatto anch'essi la storia dell'interpretazione mozartiana: Petri, Bruscantini, Alva, Ligabue, Sciutti...
Terminata l'opera è partita la pubblicità che segnalava la tournée dell'Orchestra Rai in Italia. Testualmente: 21 giungo Catania, 26 Matera. Ma era già il 22. Neppure il tempo di aggiornare il calendario. Che senso aveva segnalare il 22, la tappa del giorno precedente, il 21 a Catania? Sciatteria su sciatteria.
Infine, per tutto il giorno, a sinistra in alto del teleschermo, veniva annunciata l'altra opera mozartiana che Rai 5 avrebbe tramesso in serata: Il ratto del serraglio. Non c'è teatro o testo che abbia mai tradotto il titolo originale tedesco dell'opera mozartiana alla stessa maniera. Tutti, fatta eccezione per Rai 5, traducono Il ratto dal serraglio.
Questi tre svarioni - tutti in un solo giorno - non sono che il sintomo della sciatteria e del disinteresse, del quasi profondo disprezzo con cui la cosiddetta rete culturale della Rai tratta la cultura.
E Fuortes che fa, non si accorge? Forse queste per lui non sono che quisquilie. De Minimis non curat praetor, dicevano i latini . Perchè dunque dovrebbe occuparsene Fuortes? Le cose importanti, per lui, sono altre. Almeno se ne occupasse.
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