La bomba lanciata da Dagospia rimbomba ancora nei corridoi, accolta con stupore ma anche con soddisfazione.
L'amministratore delegato Carlo Fuortes ha azzerato Mario Orfeo revocandogli l'incarico di Direttore degli Approfondimenti giornalistici.
La goccia di cianuro che ha fatto traboccare il vaso tra i due: l'ultima cda Rai è saltato perché Orfeo non ha scodellato il suo palinsesto. Lì dove ballano i nomi e i programmi di peso, lì dove si gioca una partita importante prima delle prossime elezioni.
Le pressioni su ‘’Report’’, Pd e Italia Viva di traverso contro ‘’CartaBianca’’, il sempre trasversale Vespa (certo non un grande amico di Orfeo). Così le novità estive con un talk a guida Zanchini e Roberta Rei (esterna e in quota Caschetto), in autunno come Dagoanticipato l'arrivo di Ilaria D'Amico (quota Caschetto) ma anche la chiusura di ‘’Anni 20’’ con Parisella e Giuli tanto cari a Giorgia Meloni.
L ARTICOLO DEL FOGLIO CONTRO FUORTES
Quando mancano pochi giorni tutto è in alto mare. Orfeo briga, mostra apprezzamenti per volti trasversali, bighellona nei palazzi del potere. Manovra, come sempre e da sempre.
Renziano ma con ottime referenze da sinistra a destra. Ambizioso e sognante. Magari proprio con la speranza di tornare un giorno lì dove tanto si era divertito: sulla poltrona dell'amministratore generale. Dove aveva cacciato l’indigesto Giletti, promosso la prediletta Fialdini, perso per la prima volta i Mondiali di Calcio.
Intanto, Orfeo a parte, Fuortes ha deciso di cambiare passo. ‘’Il Foglio’’ ha fatto traboccare il vaso. Il giornale draghiano diretto da Cerasa ha apparecchiato ben tre paginate contro di lui.
Così a Viale Mazzini in coro, dopo aver letto il pezzo di Salvatore Merlo, hanno urlato alla sua fine. "Draghi lo ha scaricato", mormoravano nei corridoi. Così non fu. E Fuortes lo sa, perché se è vero che il Premier e i suoi fedelissimi non hanno gradito alcune mosse, è vero anche che la sua nomina è draghiana e nessun partito ha intenzione di bruciare il suo nome a un anno dalla nomina.
L'amministratore delegato ha indagato e scoperto quello che riteneva necessario. Ha letto sitarelli spinti quotidianamente contro di lui ("killeraggio giornalistico commissionato", avrebbe confidato ai suoi uomini più vicini) e giornali di partito, ha ascoltato dirigenti e volti tv. Ha scoperto che la campagna mediatica contro di lui arrivava proprio dall'interno della sua azienda.
Un giorno qualcuno faceva sapere che era stato scaricato da Draghi e un altro che era in uscita, direzione Teatro alla Scala. Mosse per fregargli il posto, come avevamo già segnalato, e con poco tempo a disposizione. Chi vuole fregargli il posto ha capito di dover fare presto, perché a elezioni avvenute si aprirebbero nuovi scenari. Ma l’indice di Fuortes ha fatto reset e cancellato il maldestro Orfeo.
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