lunedì 6 giugno 2022

Bocelli, Il Volo, Venezi...se hanno raggiunto tanta popolarità vuol dire che valgono

 Ci dispiace contraddire chi la pensa così, ma le cose stanno diversamente. Non è sempre vero che popolare fa rima con valore.

 Non è, ad esempio, il caso della direttrice d'orchestra Beatrice Venezi - pardon, direttore - che si sta facendo conoscere più per la sua giovane età - che comunque ora  è avanzata, e la storia perciò non tiene più - per la sua avvenenza e per la stravaganza del suo abbigliamento sul podio - per non ingabbiare la sua femminilità - e soprattutto per i 'belli capelli', al punto che una nota casa che produce prodotti ad hoc la scelta come testimone. Per queste ragioni - quali altre - Bocelli, e chi altri, l'ha proposta per accompagnarlo a Londra nel 'Nessun dorma', per il concerto del Giubileo di Elisabetta II. La tv è stata attentissima a non inquadrarla mai; il paco era tutto di e per Bocelli. 

Troppa visibilità  per tutte queste ragioni, meno che per quella per cui  avrebbe dovuto guadagnarsela, e cioè la direzione d'orchestra, attività nella qual non eccelle affatto. Eppure è così popolare qualcosa avrà- la risposta più frequente.

Si potrebbe fare lo steso discorso anche per Bocelli che è diventato una icona mondiale senza essere un vero cantante d'opera,  che sarebbe stata la sua grande aspirazione.  Lui può fare un recital di canzoni, qualche aria d'opera, ma guai a fargli cantare dall'inizio alla fine un'opera. Lui canta, non c'è dubbio, ed ha anche una bella voce ma un cantante non è tale se non riesce a cantare dall'inizio alla fine in un titolo  operistico che richiede  soprattutto impegno e tecnica adeguata.  Ma anche Bocelli, con tutti i suoi limiti, ha raggiunto una popolarità planetaria.

Non cambia il discorso se ci rivolgiamo a quel trio  di giovani cantanti denominato 'il Volo' e che sarebbe agli occhi del volgo un'altra gloria nazionale. Al punto che è stato invitato a cantare, 'all'unisono', l'Inno Nazionale durante la sfilata della Festa della Repubblica, qualche giorno fa. Anche loro cantano, e  quel che cantano lo cantano tutto allo stesso modo, cioè non sanno  quello che cantano. Mancano di stile e di mille altre cose ancora. Ed anch'essi sono popolari.

 Potremmo mettere in questo bouquet di dilettanti 'allo sbaraglio', star per caso, anche  Giovanni Allevi. Il riccioluto pianista, autoprolcamatosi direttore d'orchestra e compositore di 'musica classica contemporanea'. Una summa di dilettantismo, ammantato da mille travagliatissimi pensieri.

Perchè, insomma, dobbiamo  sempre far leva su  dilettanti, quando  esistono artisti di ogni età che possono tenere alto il nome dell'Italia, e che non si chiamano né Bocelli, né Allevi, né Venezi e neppure 'Il Volo'?

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