Doveva essere un cda di fuoco e invece è stato un cda Fuortes. In pratica ha superato lo scoglio senza problemi la linea della presidente Soldi e dell'a.d. di Viale Mazzini, che si sono visti approvare l'ultimo e sorprendente giro di valzer - da loro deciso come un fulmine a ciel sereno - proposto ai consiglieri che l'hanno approvato a maggioranza, contrari solo Di Majo (M5S) e Laganà (dipendenti Rai). Confermato dunque il ritorno al Tg3 di Mario Orfeo come direttore, costretto a lasciare gli approfondimenti dell'informazione ad Antonio Di Bella, a sua volta rimpiazzato al daytime da Simona Sala che abbandona la poltronissima del Tg3 sulla quale si era seduta solo pochi mesi fa. Una doppia sconfitta per i Cinquestelle che si vedono togliere un'altra direzione di tiggì dopo quella di Giuseppe Carboni (non ancora riposizionato) dal Tg1. Al cda sono stati consegnati i palinsesti che in seguito dovranno essere approvati. È saltata la conduzione di Ilaria D'Amico nel nuovo programma in prima serata di Rai2. Verrà sostituita da Francesco Giorgino, il quale lascerà la vicedirezione del Tg1 a un altro collega in quota Lega (Primozich) mentre Forza Italia resta ancora a quota zero.
La Commissione Vigilanza Rai è convocata martedì 14 giugno alle ore 19 per l'audizione dell'a.d. Fuortes. Intanto l'Agcom ha inviato alla Rai un richiamo formale sul monologo della Littizzetto a Che Tempo che Fa per violazione di par condicio.
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