Confessiamo che abbiamo tifato per la coppia Bollani-Cenni, che avevamo visto ed ascoltato con interesse nel corso delle puntate quotidiane, della passata stagione. Meno di mezzora, tempi televisivamente ben calibrati, intelligenza di autori e protagonisti, e uno share soddisfacente come premio. Speravamo di cancellare la noia della cosiddetta 'Gioia della Musica' del maestro Corrado Augias che riprende questa sera, per l'ultima settiman di corso.
Per noi si sarebbe dovuto ripetere il medesimo successo anche nel caso della 'prima serata' dedicata, su Rai Tre, alle musiche per il cinema.
Ed invece il miracolo non si è ripetuto. Le ragioni ovviamente sono diverse, anche senza voler prendere in considerazione l'offerta generale della serata tv.
Il tempo lungo ha bisogno di un diverso carburante. Lo hanno capito anche i teleimbonitori delle cosiddette trasmissioni a mezza strada fra intrattenimento e informazione, i quali, ricorrono, quando lo consente l'ora tarda, anche al sesso, e a qualunque altra materia pruriginosa, pur di far salire lo share.
Una trasmissione come quella della coppia Bollani, che si è sempre tenuta su un livello troppo alto, è perfino ovvio che non venga premiata dall'audience popolare. Troppa America, vabbè che c'è Hollywood, e poca Cinecittà, e poi anche eccessivamente sofisticata, escludente.
Ma c'è un'altra ragione, non ce ne voglia per questo la brava Valentina Cenni. Che ieri appariva troppo sicura, troppo disinvolta, e questo disturba gli ascoltatori, che apprezzano di più la non ostentata, benché raggiunta e posseduta, sicurezza.
E' una malattia che ha contagiato parecchi. Ad esempio, è assai evidente a Tagadà, nei due giovani giornalisti, saputelli, collaboratori della Panella, che hanno preso troppo ad imitarla, perfino nel gergo.
Appartengono a quella schiera insopportabile di coloro che vogliono far sapere a tutti che loro ne sanno sempre una più del diavolo, e per farlo sapere, fanno riflessioni e domande chilometriche per le quali esigono sempre risposte concise.
Valentina Cenni ieri sera era sicura di se stessa, Troppo sicura e questo infastidiva.
Infine, una domanda rivolta però a Fuortes, l'AD inviato in Rai da Draghi, a 'risolvere problemi'.
Non pensava anche Fuortes che gli appalti di interi programmi a società esterne, nel caso di ieri Ballandi, erano eccessivi ed andavano limitati, perchè in Rai esistevano professionalità capaci? Che aspetta a farlo?
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