«Vorrei inviare un messaggio di sostegno e di unità europea agli ucraini». Queste le prime parole del presidente francese Emmanuel Macron a Kiev, appena sceso dal treno che lo ha portato nella capitale ucraina insieme al premier Mario Draghi e al cancelliere tedesco Olaf Scholz. «Incontreremo il presidente Zelensky, andremo in un luogo di guerra dove sono stati commessi massacri, avremo colloqui programmati», ha spiegato Macron. Insieme al presidente francese, il premier italiano Draghi e il cancelliere tedesco Olaf Scholz si incontrano per una visita attesa da tempo. I tre leader porteranno un messaggio unitario nel condannare l'invasione dell'Ucraina, nel sanzionare la Russia e nell'aiutare Kiev. Dopo circa 10 ore di viaggio su un treno notturno partito da Medyka (Polonia), e non come previsto da Przemysl a causa di un problema elettrico, per quello che senza dubbio è il viaggio più complesso dell'ex numero uno della Bce da quando è a Palazzo Chigi, i tre hanno l'occasione di incontrare faccia a faccia Zelensky, dopo diversi colloqui telefonici nei mesi scorsi. I leader durante la missione affronteranno le varie dimensioni del conflitto. A quanto si apprende si farà il punto sugli ultimi sviluppi della situazione del Donbass, ma anche un'analisi sulle forze in campo e sull'esercito ucraino in particolare. Sul tavolo due dossier sembrano avere la precedenza su tutti gli altri. A partire dal possibile futuro ingresso di Kiev nell'Ue, un tasto sul quale Zelensky batte da tempo. Lo ha ripetuto anche nelle ultime settimane, respingendo l'opzione della comunità politica europea proposta da Macron per i Paesi che non sono membri dell'Unione Europea. Lo stesso leader francese alla vigilia ha deviato dalla linea 'ortodossa' sostenendo che «a un certo punto l'Ucraina dovrà negoziare con la Russia».
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