In Ucraina i russi "sono destinati ad inciampare". Lo sostiene il politologo americano Edward Luttwak, secondo cui il presidente russo, Vladimir Putin, "si è imbarcato in un'avventura su larga scala senza mezzi e credo che alla fine cadrà. E' stato un bravo giocatore di poker, ma ora sta giocando alla roulette". Secondo Luttwak, il vero problema del leader del Cremlino è che "ha invaso un Paese più grande della Francia con un numero bassissimo di truppe, quasi irrisorio, parliamo di 120mila truppe". Per il politologo, molte zone dell'Ucraina non saranno controllate affatto dai russi e, anzi, gruppi di soldati "finiranno per cadere vittime delle imboscate degli ucraini" in un Paese dove ci sono "centomila fucili", mentre a ovest ci sarà spazio per "creare un governo in esilio". "Ci sarà forte resistenza contro i russi - sostiene Luttwak - per questo credo che l'intera invasione di Putin sia avventuristica".
Commentando la posizione del governo di Roma, mentre le forze russe stringono su Kiev, Luttwak sostiene che per l'Amministrazione Biden, relativamente alla crisi ucraina, "l'Italia è l'alleato buono e la Germania quello cattivo". "Il cambiamento principale tra Trump e Biden è che quest'ultimo vuole procedere con gli alleati importanti ovvero Francia, Germania e Italia. Questo vuol dire che si va molto lentamente" nel decidere le sanzioni contro la Russia, in particolare sulla questione dell'esclusione di Mosca dallo swift, il sistema internazionale di transazioni, premette Luttwak, secondo cui - sebbene Washington "implori" da 20 anni Italia e Germania di costruirsi i rigassificatori in modo da attingere al mercato mondiale e non dipendere da un tubo che arriva dalla Russia - "Berlino ha sempre rifiutato" perché "ha un rapporto corrotto con il gas russo" vuoi anche per gli stretti rapporti con Mosca dell'ex cancelliere Schroeder.
"I tedeschi vogliono continuare a comprare gas dalla Russia e non possono escluderla dallo swift altrimenti non potrebbero più pagarlo, se non con metodi medievali come le valige piene d'oro", sostiene il politologo, sottolineando che in questo contesto "il governo italiano non è l'ultimo vagone del treno, sta facendo abbastanza per non indebolire il fronte occidentale e non è visto dal governo americano come quello che rallenta l'azione. Quel ruolo ce l'ha la Germania".
Infine, sulle recenti dichiarazioni di Salvini sull'offensiva contro l'Ucraina, Luttwak spiega che il leader della Lega "si è alineato con la posizione della Nato, è entrato nel consenso. D'altronde non si può giustificare l'attacco russo all'Ucraina in alcun modo". "Era il minimo che mi aspettavo da lui - sostiene Luttwak - Salvini ha dovuto abbandonare la posizione di chi scusa i russi perché hanno attraversato la linea rossa, sono entrati in territorio 'hitleriano' e lui non li può accompagnare".
"Credo che Salvini sappia benissimo che non può seguire Putin, non parliamo più della Crimea, dove c'erano giustificazioni storiche per l'intervento russo. Non è un bambino, quando era ministro dell'Interno i funzionari lo rispettavano perché aveva la capacità di assorbire le informazioni", conclude il politologo, da sempre molto attento alle vicende politiche italiane.
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