mercoledì 23 febbraio 2022

Un intervento di Gergiev su Putin noi l'abbiamo chiesto il 13 febbraio. Oggi lo fa il 'Corriere della sera'

 

 Il post che abbiamo pubblicato il 13 febbraio su questo blog

Sappiamo che Valery Gergiev è molto amico di Putin e sappiamo anche che  Oksana Lyniv che da poco ha assunto l'incarico di direttrice musicale del Teatro Comunale di Bologna è cittadina ucraina. Se non ricordiamo male, Gergiev,  a differenza di ora, qualche anno fa intervenne a favore di Putin, appoggiandone l'intervento, nel caso della Cecenia.

Immaginiamo che ambedue siano d'accordo nel non volere una guerra nel cuore dell'Europa, ad est.

 Ma dobbiamo constatare che nessuno dei due parla; il primo nel consigliare a Putin - per quanto possano valere i suoi consigli - di desistere dall'invasione/annessione dell'Ucraina; e la seconda nel riaffermare il diritto dei popoli, e del suo , all'autodeterminazione.

Noi abbiamo sempre pensato che gli artisti, che si ritengono anime nobili, abbiano il potere/dovere di influenzare l'opinione pubblica su questioni di fondamentale interesse, come la libertà di un popolo di scegliersi i suoi governanti e le alleanze con i popoli vicini. I quali non sono più confinanti, ma invasori, quando decidono di annettersi intere nazioni per cosiddette ragioni strategiche. Gli appelli continui del Papa a desistere da ogni forma di guerra, definita sempre e comunque MALE, sono caduti nel vuoto.

 Noi abbiamo sempre incalzato artisti di ogni paese ad intervenire - indipendentemente dai risultati effettivi - contro il potere quando esso nega e calpesta la libertà ed i principali diritti dei popoli.

Lo abbiamo fatto con Muti, che qualche mese fa si è recato in Egitto, chiedendogli di intervenire a favore di Zaki con quel governo di torturatori; in passato abbiamo invitato Lang Lang a dire quello che pensa del governo della sua patria, la Cina, che è una dittatura (chiamiamo le cose con i loro nomi); ed infine a che con Dudamel perché si pronunciasse contro Maduro - che  solo il quotidiano italiano Il Fatto quotidiano considera,  e nessun altro nel mondo, un benefattore del Venezuela.

 Gli artisti devono far sentire la loro voce, il loro silenzio è colpevole ed irresponsabile!

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