Adesso ghe pensi mi. E così, nel proscenio della politica da asilo infantile, spicca la performance del sindaco di Milano, Beppe Sala. Costui, per guadagnarsi più le prime pagine dei giornali piuttosto che il Nobel per la pace, si è messo a minacciare Valery Gergiev, grandissimo direttore d’orchestra russo. Costui è accusato di essere amico di Vladimir Putin e quindi per esibirsi alla Scala con “La dama di picche” deve dissociarsi dal leader di Mosca. La grande sparata di Sala, ai tempi belli, sarebbe stata da manicomio, da camicia di forza, da neurodeliri. Ma come, se accusi Putin di aver sbagliato gravemente con l’aggressione contro l’Ucraina – e non ci può essere dubbio – puoi pretendere una “dissociazione”? Se pensi che Putin sia un dittatore che viola i diritti umani, perché vuoi trasformare in un martire quel direttore d’orchestra? Ti sta antipatico, signor sindaco di Milano?
È davvero ridicola la pretesa, che è una palese ingerenza della politica nell’arte, che dovrebbe essere lasciata libera. Che cosa dovrebbe fare Gergev? Parlare male di Putin in casa nostra e affidare alle sue cure i familiari che stanno in Patria? Il sindaco di Milano si riprenda al più presto, perché è davvero pesante questo modo di agire. Magari, più di quel che si mette in scena alla Scala, il primo cittadino farebbe bene ad occuparsi della delinquenza, dei tanti migranti clandestini che si fanno sempre riconoscere in città, dei disagi della metropoli.
A nessuno di loro Sala ha mai chiesto dichiarazioni contro i loro paesi d’origine. Dal Maestro che viene da Mosca invece pretende “una posizione precisa contro questa invasione e se non lo facesse saremmo costretti a rinunciare alla collaborazione”. “Valery Gergev ha più volte dichiarato la sua vicinanza a Vladimir Putin. D’accordo con il sovrintendente - ha detto Sala - gli abbiamo chiesto di prendere una posizione precisa contro l’invasione”. Poi a Mosca lo riaccompagnerà senz’altro il sindaco di Milano…
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Storace non può essere così ingenuo da non capire che ciò che Sala e Meyer hanno chiesto a Gergiev riguarda la difesa dei diritti umani, della libertà dei popoli, della loro autodeterminazione?
Gergiev che è amico di Putin, vero, non può mettersi sempre i paraocchi anche quando il suo amico assale una nazione, un popolo intero, a causa delle sue mire espansionistiche, con un atto che è stato giustamente definito: 'delinquenziale, criminale', in cambio di che cosa? In cambio dell'amicizia dell'uomo potente, e suo benefattore che gli ha costruito il Teatro Mariinskij n.2 e gli consente di fare una vita da satrapo, signore assoluto di San Pietroburgo.
Se un nostro amico avesse fatto qualcosa di simile, noi saremmo stati zitti, in nome dell'amicizia? Che uomo è Storace?
Bene ha fatto Sala; e del resto la Scala - i suoi dipendenti che sono molto più avanti per sensibilità di tanti politici - nei giorni scorsi ha assunto una decisione della medesima importanza, quando ha detto chiaro e tondo al Sovrintendente Meyer che una tounrnée in Egitto non si deve fare, perchè quel paese ha torturato e ucciso barbaramente un nostro connazionale, Giulio Regeni, senza motivo, rifiutandosi, da oltre cinque anni, di far processare in Italia gli esecutori materiali del vigliacco assassinio.(Pietro Acquafredda)
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