sabato 19 febbraio 2022

Due campionesse, Pellegrini e Vezzali, che fanno onore all'Italia che però farebbero bene a riflettere prima di parlare. Rischiano altrimenti di dire fandonie

Ci ha colpito negativamente la dichiarazione di Valentina Vezzali, ex campionessa della scherma, Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport, che a proposito del tennista Djokovic, nonostante le sue traversie australiane in occasione di un importante torneo internazionale, aggravate dalle dichiarazioni relative alla vaccinazione anti Covid - "non gareggerò - ha detto - in paesi  in cui è richiesta la vaccinazione obbligatoria -  ha aperto le braccia per accoglierlo e farlo gareggiare in Italia. Nonostante tutto.

 Ma come può una sportiva e importante esponente politico, con incarichi di governo, accettare che si faccia una eccezione per un tennista, maleducato e spocchioso che crede di poter contravvenire  alla legge, solo perché ricco e famoso, con l'avallo di una esponente di Governo? "Venga da noi, in Italia potrà giocare"- ha detto imprudentemente la Vezzali. L'opinione pubblica ha reagito duramente, anche sui social; e chissà che una tiratina d'orecchi non gliel'abbia fatta anche Draghi.

Anche Federica Pellegrini, supercampionessa del nuoto,  ha fatto qualcosa di simile, prima della Vezzali. E' venuta alla luce, per caso, una anomalia riguardate il Circolo Aniene Tevere, quello che fa capo al presidente del Coni, Malagò. dove vige il divieto  per le donne di iscriversi. Lei prontamente ha commentato: "Beh, che male c'è, se da sempre i soci sono stati solo maschi? E poi io sono socia 'onoraria', per meriti sportivi e per volere di Malagò. Dunque anche le donne sono socie dell'Aniene". Il ragionamento della Pellegrini non fa una piega, quanto a stupidità. Non vorremmo, ogni volta che aprirà bocca su materie non di sua pertinenza, farci rimpiangere la grande nuotatrice.

 Naturalmente non pretendiamo da tutte le nostre atlete  che imitino la Goggia che ogni volta che parla, sembra appena uscita da una lezione di catechismo sociale o che abbina appena partecipato ad una messa per ringraziare dio del miracolo della guarigione dopo l'incidente e in tempo così breve. Certo sarebbe il massimo se parlassero come la Goggia, ma non lo si può pretendere. Ma che almeno non dicano sciocchezze, possiamo pretenderlo. Esiste un vaccino ad hoc: parlino meno e soprattutto stiano zitte su argomenti che non conoscono (e sono tanti!)

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