giovedì 24 febbraio 2022

L'Europa e le sanzioni contro Putin. La rabbia di Johnson, le accuse dell'Australia alla Cina (TGCOM 24)

 Il Consiglio europeo ha concluso la riunione notturna con un elenco di sanzioni volte a osteggiare l'economia russa e a tentare di convincere Mosca a fermare l'invasione. Nel mirino c'è il 70% delle banche e delle società statali moscovite. Lo stop alle esportazioni colpirà i settori del'energia e le compagnie aeree russe. La Russia dovrebbe avere filo da torcere per garantirsi progressi tecnici inoltre l'Ue renderà più difficile il sistema dei visti per i cittadini russi. 

Così ha tuonato la presidente della Commissione europea mentre per il presidente francese Macron è comunque indispensabile mantenere aperti i canali del negoziato con la Russia.


Le sanzioni occidentali, coordinate da Bruxelles, non includeranno la disconnessione del sistema russo dal sistema bancario internazionale SWIFT, come aveva richiesto Kiev. Ma il presidente statunitense Joe Biden ha detto che le misure decise sono in realtà più dannose.


La rabbia di Johnson

Il premier Boris Johnson, alla camera dei comuni di Londra, ha parlato di Putin come di un sanguinario aggressore ed ha ricordato che la Gran Bretagna è pronta ad accogliere il presidente ucraino Zelensky visto che "potrebbeessere necessario per lui trovare un posto sicuro dove andare insieme al suo governo". Johnson aveva inoltre evocato l'istituzione di un tribunale speciale internazionale incaricato in futuro di perseguire e giudicare "coloro che siano coinvolti in crimini di guerra nel teatro ucraino". Lo ha detto ancora il premier britannico rispondendo a un deputato durante il dibattito seguito alla camera dei comuni.


Obiettivo principale delle sanzioni occidentali resta quello di paralizzare, per quanto possibile, l'industria bellica russa con la sospensione delle esportazioni di semiconduttori e altri beni sensibili legati al settore siderurgico oltre al taglio delle linee di finanziamento per assetti industriali di rilevanza strategica.


Le accuse dell'Australia

Il primo ministro australiano Scott Morrison sta intanto accusando la Cina di aver gettato un'ancora di salvezza alla Russia con l'allentamento delle restrizioni commerciali in un momento in cui gran parte del mondo sta cercando di fermare l'invasione dell'Ucraina attraverso strumenti non bellici. L’Australia peraltro è in attesa di una risposta dalla Cina rispetto all’incidente avvenuto diversi giorni fa al largo della sua costa, dove un natante militare cinese avrebbe puntato un raggio laser contro un aereo da ricognizione australiano mettendone a repentaglio l’equipaggio.

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