Andrea Purgatori e la situazione di crisi tra Russia e Ucraina. Il conduttore di Atlantide è ospite della puntata del 24 febbraio di Tagadà, programma di La7 condotto da Tiziana Panella, e si sofferma sulla guerra nell’Europa dell’est: “Non si può fare un’analisi corretta di quanto sta succedendo se la facciamo da tifosi, bisogna fare un'analisi fredda e cinica, sennò non ne usciamo. Davvero pensiamo che Vladimir Putin non abbia calcolato le ripercussioni finanziarie su Borse e mercati dopo aver programmato una campagna militare così? Se vogliamo essere tifosi diciamo di no… L’analisi sui mercati si può fare solo tra una settimana. Ma davvero pensiamo che il capo maggiore dell’aeronautica russa si sia messo a piangere perché non può avere il visto per l’Europa dopo le sanzioni? Ma sai quanto gliene frega?”.
“Il problema - va avanti Purgatori - è sulla distanza. Putin aveva messo in conto persino la manifestazione del Pd davanti all’ambasciata russa, non gliene può fregare di meno. Lui sapeva benissimo che l'Ucraina non sarebbe stata difesa da nessuno, perché la NATO non ha predisposto alcun tipo di contromisura rispetto al fatto che lui da due settimane ha ammassato 200 mila uomini, mezzi militari e aerei ai confini del Paese. Abbiamo visto come si è mossa l’Europa… Non gliene frega niente! Io penso che nel giro di due settimane tutti i Paesi europei andranno a contrattare individualmente con la Russia ciò che gli serve, e penso anche che Putin non interromperà mai il flusso del gas che sta dando sia all’Italia che alla Germania e agli altri Paesi, perché non gli conviene. Si prende le sanzioni su cui si è costruito un paracadute con la Cina dieci giorni fa. L'obiettivo di Putin - conclude il giornalista - è prendersi l'Ucraina perché sostiene, e non ha tutti i torti, che la NATO ha messo i piedi e le mani sull'Ucraina creando un problema di sicurezza alla Russia. Abbiamo vissuto altri momenti complicati e di tensione e le reazioni sono state misurate sul medio-lungo periodo”.
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