Sono decine di migliaia gli ucraini bloccati giorno e notte nelle loro auto, Strade e autostrade intasate. Tutti cercano di poter lasciare il paese e fuggire dall'invasione russa. Ore e ore per percorrere appena 20 chilometri e raggiungere il confine polacco attraverso il distretto di Mostyska.
"Siamo in viaggio da molto tempo, da circa sei-sette ore, dice una giovane donna. E’ incredibile, assurdo. C’è un coda pazzesca di macchine, ma non sappiamo come lasciare il paese. In realtà io non voglio andarmene ma sono costretta a farlo a causa degli invasori e devo fuggire il prima possibile.”
Quelli più fortunati che riescono ad arrivare in Polonia si ritrovano però senza un posto dove andare. Molti dormono in auto o sui mezzi pubblici. Sono scappati dall’Ucraina con qualche vestito e qualche ricordo. Ad prestare soccorso ai rifugiati si sono attivati ora alcuni volontari, come Wiktoria Magnuszewska. E’ una studentessa di 24 anni che ci racconta che hanno già organizzato una rete di persone che si sono dette disponibili a trovare un alloggio, un lavoro per queste persone. In questo momento è stata trovata una casa per circa 12 famiglie.
Quelli che oggi attraversano il confine non sanno quando potranno tornare nel loro paese. Sperano che lasciare l’Ucraina sia una soluzione temporanea. C’è chi prega di ritrovare i propri affetti, la propria casa molto presto. Chi invece versa solo lacrime di disperazione.
Intanto l’Onu fa sapere che sono già 50mila i rifugiati e molti altri sono in arrivo. Secondo Filippo Grandi, Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati(Unhcr), si stima che si arriverà a circa 5 milioni di profughi. "Sfide che ci attendono potrebbero andare oltre il prevedibile"
"Come in ogni guerra, anche in Ucraina non ci sarà nessun vincitore e i civili pagheranno un prezzo molto alto. Le sfide che ci attendono potrebbero andare oltre il prevedibile. Nessuno deve pensare che noi potremo risolvere il problema di tutti i rifugiati", ha sottolineato Grandi. La maggioranza delle persone in fuga è diretta in Polonia e Moldova.”
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