lunedì 28 febbraio 2022

Colloqui Russia Ucraina bis. I negoziatori delle due parti ( da Il Messaggero)

 Chi è seduto al tavolo dei colloqui tra Ucraina e Russia? I negoziati in corso in Bielorussia nella regione di Gomel vedono il ministro della Difesa Oleksii Reznikov, un fedelissimo del presidente Zelensky, a guidare la delegazione ucraina. Alla testa della controparte russa, Vladimir Medinsky, consigliere di Putin, ex ministro della Cultura (2012-2020), molto noto per il suo estremo nazionalismo. 

«La delegazione russa è pronta a negoziare con l'Ucraina tutto il tempo necessario per raggiungere un accordo», ha affermato il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, citato da Interfax. Ma l'Ucraina chiede il «cessate il fuoco immediato» e il ritiro delle truppe russe. 

«Le prossime 24 ore saranno cruciali per l'Ucraina», ha detto il presidente ucraino Zelensky in una conversazione telefonica con il premier britannico Johnson. Ed ha aggiunto di avere avuto anche una conversazione telefonica con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Questi gli altri partecipanti alla delicatissima riunione: dal lato ucraino del tavolo David Arakhamia, leader del partito di Zelensky, il vice ministro degli Esteri, Mykola Tochytskyi, già ambasciatore ucraino presso la Ue e poi in Gran Bretagna; Mikhailo Podoliak, consigliere del presidente e in questi giorni drammatici suo instancabile portavoce con i media, Rustem Umerov, uno dei tre deputati eletti a Kiev, Andryi Kostin, vice capo del gruppo di contatto trilaterale (tra Russia, Ucraina e l'Osce ) per un cessate il fuoco nel Donbass. 


Per  la delegazione russa, accanto a Medinsky ci sono Alexander Fomin, il generale viceministro della Difesa, Andrei Rudenko, vice ministro degli Esteri dal 2019, dopo tre anni alla direzione del dipartimento che cura i rapporti con le ex repubbliche sovietiche, soprattutto Ucraina, Bielorussia e Moldavia. 


Nelle foto dell'incontro non compare Roman Abramovich, fra i più ricchi oligarchi russi, che, secondo il Jerusalem Post, su richiesta di Kiev, sarebbe in Bielorussa per partecipare ai negoziati. Il suo portavoce da Londra si è limitato a confermare il suo impegno negoziale senza fornire dettagli specifici. «Anche se l'influenza di Roman Abramovich è limitata - ha aggiunto - si è reso disponibile a fare un tentativo».

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